La Nuova Sardegna

Olbia

Guerra De Cecco-Swarovski: in aula i testi

Guerra De Cecco-Swarovski: in aula i testi

Marina Giori è accusata di abuso edilizio per aver ampliato la villa togliendo la visuale al re della pasta

18 luglio 2018
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PORTO ROTONDO. È proseguita ieri con l’esame dei primi due testimoni, la battaglia giudiziaria che vede contrapposti il re della pasta Giuseppe De Cecco, 68 anni, e la principessa del cristallo, Marina Giori Swarovski, 76 anni. Un’inchiesta partita nel 2013 con un esposto di De Cecco che chiedeva alla Procura di Tempio accertamenti sull’ampliamento della dependance della villa confinante di Marina Swarovski che, da un anno all’altro, così sostiene il re della pasta, gli aveva coperto il panorama. «Ora mi affaccio e vedo un tetto», aveva detto De Cecco in aula, due settimane fa.

L’ampliamento di villa Trinitaria con la realizzazione ex novo di un locale seminterrato e altre opere, era stato realizzato in virtù del Piano casa. Ma, stando alla contestazione della Procura, i volumi realizzati tra l’inverno e la primavera del 2013 sarebbero superiori a quanto autorizzato. Dopo l’esposto di De Cecco, scattò anche il sequestro della dependance da parte della Procura. Per quei presunti abusi edilizi sono sotto processo Marina Giori Swarovski in qualità di committente dei lavori, Erek Nuener, proprietario e legale rappresentante della società “Jewel Establishment, Savin Jacques Couelle, progettista e direttore dei lavori e Antonio Caredda, costruttore arzachenese. Ieri sono stati sentiti due testimoni: l’ispettore della Forestale che si occupò dei sopralluoghi e del sequestro della dependance e il geometra responsabile del cantiere. Rispondendo alle numerose domande – l’udienza è durata diverse ore – l’ispettore della forestale ha riferito al giudice Marco Contu degli accertamenti eseguiti e delle difformità riscontrate che, successivamente, erano state demolite spontaneamente dalla Swarovski e il seminterrato tombato, e ha confermato l’applicazione della concessione edilizia in sanatoria. Il responsabile del cantiere ha spiegato che la quota di concessione era stata rispettata, non c’era stato nessun innalzamento. La difesa ha depositato le concessioni edilizie rilasciate dal comune di Olbia.

Gli imputati sono difesi dagli avvocati Franca Della Camelia, Giuliano Frau, Gian Comita Ragnedda ed Egidio Caredda. De Cecco è rappresentato dall’avvocato Attilio Chirico. (t.s.)

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