La Nuova Sardegna

Olbia

Tempio, oggi i 35 anni del festival del folclore

di Angelo Mavuli
Tempio, oggi i 35 anni del festival del folclore

In piazza Gallura l’esibizione dell’Accademia delle tradizioni popolari e dei gruppi di Serbia e Perù

23 luglio 2018
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TEMPIO. Questa sera piazza Gallura ospiterà la 35esima edizione del Festival internazionale del folclore «Isa Bionda», che porta il nome della fondatrice e indimenticabile presidente dell’Accademia tradizioni popolari Città di Tempio. Primo gruppo folk in Sardegna a ideare e curare, ormai 35 anni fa, questo genere di manifestazioni.

Un festival che negli anni ha portato a Tempio centinaia di gruppi da ogni parte del mondo animando la città per una settimana e trasformandola davvero in una capitale mondiale del folclore. Contingenze economiche e anche politiche hanno poi portato a un ridimensionamento dell’evento.

Ma l’impegno, l’entusiasmo, la qualità e il valore artistico del gruppo non sono mai stati sminuiti. Così si continuano a mantenere vive le tradizioni popolari e a mietere successi nei diversi festival internazionali nei quali il gruppo viene spesso invitato.

Dunque oggi, dopo la sfilata dei gruppi in corso Matteotti in programma alle 19, la serata, presentata da Pinuccia Sechi e che avrà inizio alle 21.30 in piazza Gallura, vedrà l’esibizione dei piccoli ballerini dell’Accademia e l’esibizione del gruppo degli adulti, che nel prossimo autunno sarà protagonista in Messico di uno dei più importanti festival del Paese.

A seguire l’esibizione dell’Associaction cultural “Perù sentimiento y tradiction” di Lima, l’associazione gruppo folk di Bortigiadas con i bambini e gli adulti e infine il “Traditional dance group dukati” di Kragujevac, proveniente dalla Serbia.

«La manifestazione – dice soddisfatto Gianmario Pintus, addetto stampa dell’Accademia – oltre a far conoscere nel mondo le nostre tradizioni e la cultura dell’isola si prefigge anche l’obiettivo di sviluppare il dialogo fra culture e popoli diversi, ponendo le basi per un mondo migliore nel rispetto delle diversità».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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