La Nuova Sardegna

Olbia

Ombrelloni selvaggi controlli avanti tutta

Ombrelloni selvaggi controlli avanti tutta

La guardia costiera continua a passare le coste al setaccio: gli ultimi sequestri a Marina Maria, Cala Girgolu e Le Saline

06 agosto 2018
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OLBIA. Lotta all’ombrellone selvaggio e agli abusi sulle spiagge libere: la direzione marittima di Olbia, guidata dal comandante Maurizio Trogu, continua senza sosta a passare al setaccio tutte le spiagge nel vastissimo territorio costiero di sua competenza. E così, dopo l’operazione della guardia costiera della Maddalena che ha fatto scattare un maxi sequestro di attrezzature balneari che occupavano abusivamente le spiagge dell’arcipelago e quelle di Santa Teresa e Arzachena, in questo fine settimana gli uomini della guardia costiera di Olbia hanno “rastrellato” altre località balneari. Scoperta una nuova invasione non autorizzata di unità a diporto e ombrelloni sia da parte di strutture ricettive che di privati: gli abusi sono stati riscontrati in particolare a Murta Maria, Le Saline e Cala Girgolu. In quest’ultima spiaggia, sono state sequestrate kayak, canoe e tavole da surf (una quarantina in tutto) sia sull’arenile che nell’antistante specchio acqueo; portati via anche numerosi ombrelloni lasciati sul litorale oltre l’orario consentito per conservare il posto in prima fila, impedendo ad altri turisti di trovare spazi liberi. I trasgressori sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per l’occupazione abusiva di specchio acqueo mediante utilizzo di boe alle quali venivano ormeggiate le unità, peraltro nella zona entro la fascia di sicurezza dei duecento metri riservata alla balneazione; mentre le attrezzature da spiaggia rinvenute sugli arenili (piazzate dal tramonto all’alba), come disposto dall’ordinanza balneare della Regione sono state sequestrate e attualmente tenute in custodia dalla capitaneria di porto di Olbia: i proprietari potranno chiederne la restituzione solo dopo aver pagato la sanzione amministrativa.

Vanno avanti senza sosta anche i controlli a mare della guardia costiera, sia per accertare il rispetto delle norme in difesa dell’ambiente sia in materia di sicurezza: la motovedetta Cp 273 ha così recuperato e sequestrato una rete da pesca, posizionata all’interno della zona “C” di riserva parziale dell’area marina protetta di Tavolara Capo Coda Cavallo, e 85 nasse che erano state sistemate invece nelle acque antistanti il porto di Cala Gonone: rappresentavano un serio pericolo per la sicurezza della navigazione.



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