La Nuova Sardegna

Olbia

Tassisti in rivolta: «Noi affossati dalle difficoltà»

Tassisti in rivolta: «Noi affossati dalle difficoltà»

La categoria alle prese con abusivismo e comunicazioni errate: «Chiediamo un incontro con la giunta»

09 agosto 2018
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OLBIA. Sulla strada e in trincea. La vita dei tassisti olbiesi è fatta di lotte quotidiane. In particolare nel bel mezzo della stagione estiva, quando aumentano le presenze in città e i turisti dovrebbero garantire maggiori guadagni. «La nostra categoria è relegata a essere l’ultimo gradino del trasporto pubblico della nostra città» dice Alessandro Manzoni, il più anziano tassista in attività a Olbia. Nel mirino ci finiscono abusivismo, comunicazioni errate e tariffe inchiodate al 2008. Manzoni parte col denunciare un fatto: in città ci sarebbe qualcuno che starebbe distribuendo ai crocieristi alcuni volantini con informazioni errate. Del tipo: dai 30 ai 40 euro per il trasporto in taxi a Pittulongu, quando nella realtà il prezzo si aggira attorno ai 20 e i 25 euro. «Si notano presunte tariffe assolutamente false – sottolinea Alessandro Manzoni, che si fa portavoce della categoria –. Di conseguenza i crocieristi non si rivolgono a noi e cercano soluzioni alternative per andare in spiaggia. Questo è un danno per tutti noi». Poi c’è il fenomeno dell’abusivismo. «La situazione è incredibile, sia a Olbia che a Porto Rotondo – continua il tassista –. E purtroppo non c’è alcun tipo di controllo. Anche in questo caso i danni, per noi, sono incalcolabili». Ma i problemi non finiscono qui. «Dopo una sciagurata norma approvata dalla Regione, sono state volturate, con un colpo di spugna, ben 82 licenze – aggiunge Alessandro Manzoni –. Aggiunte a quelle già esistenti, ora siamo in 110 solo nel comune di Olbia». Poi lo storico tassista olbiese chiede un intervento della giunta comunale. «Chiediamo al sindaco e agli assessori che vengano approvate le nuove tariffe, ormai ferme al 2008 – dice Manzoni –. Da allora i costi di gestione sono lievitati del 25 per cento. Le tariffe non devono penalizzare l’utente sulle corse medio brevi, cioè entro i 40 chilometri, e non devono penalizzare neanche noi sulle corse oltre i 40 chilometri, come avviene attualmente». Quindi la richiesta al Comune: «Chiediamo che venga convocata una riunione congiunta tra noi tassisti e gli amministratori comunali. Un modo per fare chiarezza sui tanti aspetti che purtroppo penalizzano la nostra categoria». (d.b.)

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