La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, bello e cupo lo yacht di Hitler

Dario Budroni
Il Meteor al porto di Olbia
Il Meteor al porto di Olbia

In porto fra i traghetti e le barche il Meteor, imbarcazione lussuosa fatta requisire dai nazisti dopo l'invasione della Danimarca

23 agosto 2018
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OLBIA. Arriva dal freddo e dal passato. Varato nei gelidi mari che bagnano le scogliere dei fiordi danesi. E allo stesso tempo amato da Adolf Hitler negli anni più tragici e bui del Novecento. Il Meteor è uno yacht fatto di eleganza e oscure curiosità. Da qualche tempo si trova a Olbia, ormeggiato nel molo di un cantiere navale del porto. Chi naviga nelle zone interne del golfo sa bene di cosa si tratta. «Quella è la barca di Hitler» ripetono pescatori e proprietari di piccole imbarcazioni.

In realtà il Meteor non era esattamente la barca di Hitler. Ma è vero che il dittatore nazista su quello yacht amava passarci del tempo, magari insieme alla sua compagna, Eva Braun, negli anni dell’occupazione militare di una Danimarca che contava di restare neutrale. Finita la guerra e scomparsi i veri proprietari, il Meteor ha poi cambiato mari e padroni. Ha girato un po’ tutta il mondo. Da parecchi anni si trova in Italia. Più volte ristrutturato, adesso è ormeggiato a Olbia, poco distante dai traghetti di linea e dalle navi da crociera.

Hitler sullo yacht La Germania nazista invase la Danimarca nel 1940, mentre il Meteor fu varato soltanto un anno prima, nel 1939. La barca venne acquistata dal conte danese Heinrich Carl von Schimmelmann di Lindeborg, poi subito convertito al nazismo. Di conseguenza il suo Meteor venne messo a disposizione del Führer e dei suoi gerarchi. Non si sa quante volte Adolf Hitler abbia messo piede sul Meteor. Ma considerati i tempi di guerra, le volte non devono essere state poi così troppe. È certo comunque che al dittatore della Germania il Meteor piaceva parecchio. Su quello yacht, così moderno per quei tempi, Adolf Hitler amava riflettere e rilassarsi, anche insieme alla sua donna.

Dopo la guerra e la sconfitta del nazismo, il Meteor rimase nelle mani del conte Schimmelmann fino al 1971, cioè l’anno della sua morte. Poi cambiò numerosi ricchi proprietari e girò i mari dell’Europa. Negli anni Novanta venne acquistato dal produttore cinematografico Augusto Caminito, con l’idea di trasformare la barca in un set cinematografico. Non se ne fece nulla. Il Meteor passò ancora di mano in mano fino a essere affittato da facoltosi amanti del crociere in mare. Nel 2004, dopo tre anni di minuziosi lavori di restauro, un nuovo varo nel porto di Baia, poco distante da Napoli. Oggi non è ancora chiaro quale sarà il suo futuro. Intanto il Meteor continua ad affacciarsi nella fetta più interna del golfo olbiese, di fronte al porto vecchio e al museo archeologico.

Fascino ed eleganza. Le operazioni di costruzione del Meteor risalgono al 1936, tre anni prima del varo da parte del conte danese. Venne realizzato nei cantieri Gamble Hestehauge di Svendborg e fu progettato da Sophus Weber. Il Meteor è un concentrato di bellezza ed eleganza. È una barca a motore lunga 28 metri e larga poco più di 5. È quasi interamente fatta di legno. I suoi interni sono comodi e spaziosi. Ci sono bagni, cabine, una cucina, un’ampia finestrata, letti matrimoniali, poltrone e un salottino con divanetti bianchi e un tavolo centrale, naturalmente di legno pregiato. Anche la parte esterna è particolarmente elegante. Lo scafo è bianco, mentre la cabina è di color legno. C’è anche lo spazio per godersi il mare all’aperto, nell’area di poppa. Nato per essere uno yacht per pochi, negli anni il Meteor ha ammaliato chiunque abbia avuto a che fare con lui. A cominciare da Adolf Hitler, che amava rilassarsi nelle cabine e sui ponti della barca oggi ormeggiata nel golfo di Olbia.

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