La Nuova Sardegna

Olbia

Nizzi: «Avanti con il Piano Technital»

di Serena Lullia
Nizzi: «Avanti con il Piano Technital»

La maggioranza più Sanna votano a favore dello studio alternativo. Si astengono Bacciu e Ferinaio. Contraria la minoranza

11 settembre 2018
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OLBIA. L’esito del voto in Consiglio sul Piano anti-alluvione alternativo è senza troppe emozioni. Come da copione. La maggioranza, insieme al consigliere di minoranza Vanni Sanna, vota a favore del progetto Technital in versione osservazione al Piano Mancini. 17 sì. I consiglieri di opposizione Roberto Ferinaio del Movimento 5 Stelle e Davide Bacciu si astengono. La Coalizione civica si esprime in modo contrario. Due le novità che emergono nella riunione fotocopia degli incontri sulla Valutazione di impatto ambientale alla Stazione marittima. La maggioranza vira sulla seconda opzione del Piano Technital, quella che cancella le vasche di laminazione a Putzolu e punta sul canale scolmatore cosiddetto a doppia canna. In pratica una doppia galleria. E il referendum sul Piano Mancini ci sarà. Nessuno pensi a una istrionica trovata del primo cittadino. «Qualcuno ha preso in modo scherzoso la mia proposta – commenta Nizzi –. Ma il referendum si farà. È giusto che i cittadini si esprimano su un tema così importante per il futuro di Olbia».

Stop alle vasche. «Non è una battaglia politica – ribadisce Nizzi in apertura di Consiglio –. Se fosse stato così avremmo fatto cose diverse. Questa è la battaglia della città per realizzare un’opera pubblica che la metta in sicurezza per molto tempo. Abbiamo studiato bene il Piano Mancini e di fronte ai tanti errori che abbiamo riscontrato abbiamo elaborato una proposta alternativa. Quando abbiamo approvato il progetto in Consiglio scegliemmo l’opzione del canale scolmatore più due vasche di laminazione. Ritenevamo che sarebbe stato difficile riuscire in una prima fase a ottenere 200 milioni di euro rispetto ai 150 disponibili. Ma per noi è quella la scelta giusta. L’acqua deve scorrere tutta in galleria con la doppia canna, senza vasche. Dal punto di vista tecnico questo è uno studio di fattibilità con un alto livello di dettaglio che ci potrà permettere di passare in tempi brevi al piano esecutivo qualora riuscissimo a farlo valutare dal commissario più valido del Piano Mancini. In questa fase dell’iter di Via, come prevede la legge, presentiamo il nostro progetto come osservazione. Ma oltre che mandarla al commissario Balzarini e al Servizio valutazioni impatto ambientale la invieremo all’Agenzia regionale del distretto idrografico, al presidente del Consiglio Conte e al ministro ai Lavori pubblici».

Luminari vs asini. Per il capogruppo della Coalizione civica, Rino Piccinnu, «in base alle osservazioni fatte dall’ingegnere Simone Venturini, il professor Mancini dovrebbe essere radiato dall’Ordine degli ingegneri e con lui tutti i tecnici della Regione e del ministero che hanno permesso a questo progetto di arrivare fino alla Via – dice –. Abbiamo quindi da un lato degli incapaci patentati, dall’altra luminari dell’idraulica. Sono certo che tutta la foga del sindaco sia in buona fede. Altrettanta buona fede vorrei si riservasse però a chi ha lavorato in questi anni al Piano Mancini. Se ci fosse il tempo per preparare un terzo piano alternativo, questo smonterebbe il Technital. Ovvio che ci sia sempre una soluzione migliore. Ma è impensabile che dopo 5 anni siamo ancora qui a discutere la soluzione migliore per mettere in sicurezza la città. Sono state fatte delle osservazioni che hanno permesso di migliorare il Mancini. Questa è la strada da seguire. Cercando di cambiare tutto invece, si rischia il blocco».

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