La Nuova Sardegna

SANTA TERESA. Non solo interruzione di pubblico servizio per i disservizi avvenuti nell’estate nera del 2014 per il quale ci sarà un processo nel tribunale di Livorno. L’imprenditore di Santa Teresa, Gian Paolo Scano, titolare della GoInSardinia, la compagnia di navigazione nata a Santa Teresa Gallura con l’obiettivo dichiarato di spezzare il monopolio dei collegamenti marittimi ma affondata in un mare di debiti e polemiche, deve difendersi anche da un’altra accusa, questa volta davanti al giudice monocratico del tribunale di Tempio: l’omesso versamento dell’Iva per circa 900mila euro. Il processo si è aperto ieri. All’imputato, difeso dall’avvocato Tommaso Masu, la Procura contesta di non aver versato, in qualità di rappresentante legale della società “GoInSardinia arl”, l’Iva riconducibile ai periodi d’imposta 2013 per oltre 326mila euro e per il 2014 per poco meno di 600mila euro pur avendola dichiarata come dovuta nel modello unico 2014 e 2015. Il processo entrerà nel vivo con l’esame dei primi testi il 26 febbraio 2019.

Sarà invece il giudice monocratico del tribunale di Livorno a decidere su quanto accaduto nell’estate 2014, in pieno controesoso, quando migliaia di passeggeri vennero abbandonati in banchina a Livorno senza più la nave che avrebbe dovuto riportarli a casa dopo le vacanze. Da lì, la nave aveva fatto definitivamente rientro in Grecia uscendo di scena.

Sono accusati di interruzione di pubblico servizio l’imprenditore Gian Paolo Scano e l’armatore greco Yannis Vardinoyannis, rappresentante legale della compagnia di navigazione ellenica Anek lines che alla GoInSardinia aveva noleggiato il traghetto El Venizelos da impiegare sulla linea Olbia-Livorno. Accogliendo l’istanza dei difensori, il gup di Tempio aveva dichiarato l’incompatibilità territoriale.

Il fascicolo è stato quindi trasferito.