La Nuova Sardegna

Olbia

Arzachena, benzinaio investì e uccise il ladro: annullata la condanna

di Tiziana Simula
Arzachena, benzinaio investì e uccise il ladro: annullata la condanna

I giudici di secondo grado avevano inflitto 4 anni e 6 mesi a Lucio Filippeddu: «Continuo a credere nella giustizia». Rinvio alla Corte d'appello di Cagliari

16 settembre 2018
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ARZACHENA. «So che non è ancora finita, ma io credo nella giustizia. Ci ho sempre creduto. E sono sicuro che alla fine verrà fuori la verità. Io non ho niente da nascondere, né nulla di cui pentirmi perché non ho mai fatto male a nessuno». Ricorda ogni istante di quella notte del 29 ottobre 2009, Lucio Filippeddu, 64 anni, benzinaio arzachenese, accusato di omicidio preterintenzionale per la morte di un giovane studente universitario sassarese, Franco Muggiolu, 24 anni, sorpreso a rubare, insieme ad un complice (che era riuscito a fuggire), nell’area di servizio Fiamma 2000, nella circonvallazione di Arzachena. Filippeddu è accusato di aver inseguito con il suo Fiorino il presunto ladro e, cercando di bloccarlo, di avergli provocato lesioni che poi determinarono la morte del giovane. Il gup di Tempio Marco Contu lo aveva assolto in abbreviato l’11 novembre 2015. Ma il 3 aprile 2017, la corte d’Appello di Sassari ribaltò la sentenza di primo grado, condannando Filippeddu a 4 anni e sei mesi per omicidio preterintenzionale. Secondo i giudici, il benzinaio inseguì e investì col suo Fiorino lo studente universitario. Ora la decisione della Cassazione. Che ha annullato con rinvio alla Corte d’Appello di Cagliari la sentenza di condanna, accogliendo dunque il ricorso del suo difensore, l’avvocato Domenico Putzolu (nel giudizio di merito era stato difeso anche dall’avvocato Marco Usai).

Un risultato importante nella difesa di Filippeddu. Che ha sempre sostenuto di non aver investito il ragazzo, ma di averlo cercato nel buio della notte a bordo della sua auto nel grande piazzale dell’area di servizio, perché voleva fermarlo. Nella discussione, la difesa ha ribadito quanto contenuto nell’articolato ricorso di 60 pagine. Ma per conoscere le ragioni che hanno portato i giudici della Corte di Cassazione ad annullare con rinvio la sentenza di condanna, occorrerà attendere le motivazioni. «Per noi è un grande risultato – dice l’avvocato Putzolu –. Giuridicamente, al momento, prevale la sentenza di primo grado, quindi l’assoluzione».

«Bisogna aspettare le motivazioni per capire quali ragioni hanno spinto la Cassazione ad annullare e rinviare – commenta l’avvocato Salvatore Sciullo, penalista del Foro di Roma che, insieme al collega Ettore Licheri, rappresenta la famiglia della vittima, costituita parte civile nel processo penale – Rimane il drammatico episodio umano che ha visto la morte di un ragazzo, studente universitario e di buona famiglia, a soli 24 anni».

Sono circa le 3 del mattino quando suona l’allarme e Lucio Filippeddu si butta giù dal lett, s’infila in macchina e arriva al distributore. È esasperato: in sei anni ha già subito )nel 2017 arrivano a 27). Vede due figure col passamontagna dentro il negozio. Poi escono e fuggono. Filippeddu si mette a cercare uno di loro nel grande piazzale, l’altro era fuggito verso la campagna. Per i giudici d’Appello, Filippeddu lo avrebbe investito e ucciso. Mentre il dispositivo di primo grado stabiliva che non c’erano prove certe sul contatto tra l'auto di Filippeddu e la vittima. Ciò che è certo, è che Franco Muggiolu – così era emerso dall’autopsia – era morto per la frattura della vertebra cervocale dopo aver picchiato la fronte contro i new jersey in cemento che delimitavano il piazzale. Contro quella barriera si era schiantato anche il Fiorino di Filippeddu. Volevo fermarli e consegnarli alle forze dell’ordine che avevo chiamato prima di uscire



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