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Olbia

Olbia, aeroporto troppo piccolo: sì ai lavori di ampliamento

di Giandomenico Mele
Olbia, aeroporto troppo piccolo: sì ai lavori di ampliamento

Per il 2030 si stima un traffico di oltre 4 milioni di passeggeri, 6 milioni nel 2040. Geasar conta di investire 50 milioni di euro per adeguarlo alle tante richieste

17 settembre 2018
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OLBIA. L’aeroporto incrementa i passeggeri, inaugura nuove rotte, estende il network estivo, punta all’allungamento della stagione e diventa troppo piccolo per l’ondata di turisti in arrivo su Olbia. Anche perché le previsioni di traffico per i prossimi 20 anni sono da capogiro: stimati in circa 4 milioni e 550mila passeggeri nel 2030 e 6 milioni e 200mila nel 2040. Numeri straordinari indicati nella relazione tecnica allegata all’appalto per l’affidamento dell’incarico di progettazione e direzione lavori per le opere di ampliamento e adeguamento del terminal dell’aviazione commerciale e delle opere connesse. Un incarico da 2 milioni e mezzo di euro, per un intervento che ha l’obiettivo di aumentare la capacità dell’aerostazione e della connessa viabilità in ragione dei flussi di passeggeri per il 2030 e il 2040.

I lavori. L’importo delle opere supererà i 50 milioni di euro, divisi in due fasi progettuali. Il primo stralcio funzionale, sul dimensionamento previsto per il 2030, prevede lo stanziamento di una somma di 25 milioni di euro. La seconda, per il dimensionamento su flussi di traffico che porteranno lo scalo a superare i 6 milioni di passeggeri, prevede lavori per un importo di 30 milioni e 750 mila euro. L’incarico di progettazione prevede l’effettuazione di sopralluoghi specifici entro la fine di ottobre. Era stato già preso in considerazione un progetto preliminare, modulato analizzando i dati operativi con i consulenti dell'aeroporto di Copenaghen. I lavori dovrebbero partire nel 2019. «Ogni struttura aeroportuale deve essere modulata tenendo come punto di riferimento il comfort dei passeggeri – ha spiegato di recente Silvio Pippobello (foto a destra), numero uno Geasar –. Attualmente sulla base dei nostri numeri siamo a un livello sopportabile, ma è necessario progettare nuovi spazi in relazione all'aumento del traffico». L'ampliamento e l'allungamento del molo imbarchi seguirà la direzione est, l'unica possibile in quanto su quella opposta si troverebbe l'ostacolo della torre di controllo. In quel senso andranno dimensionate anche la viabilità e i parcheggi.

Stagionalità. Per caratteristiche intrinseche del sistema economico dell’area servita, il traffico dell’aeroporto di Olbia è caratterizzato da un’altissima stagionalità: il Costa Smeralda è uno degli aeroporti più stagionali in Europa. I dati del 2016 parlano di oltre il 70% di traffico annuale concentrato nei 4 mesi estivi. Una efficace misura della stagionalità di un aeroporto è data dal rapporto fra il valore massimo e il valore medio di passeggeri/mese in un dato anno (coefficiente di stagionalità); negli aeroporti europei ed italiani questo coefficiente è pari a 1,30 ed indica che nel mese di massimo traffico si registra un aumento del 30% rispetto alla media dei passeggeri nei vari mesi. Nell’aeroporto di Olbia il rapporto è invece 2,70, ossia il traffico nel mese più “caldo” è quasi 3 volte superiore al traffico medio mensile. Per accogliere in al meglio questo tipo di traffico, le infrastrutture devono essere dimensionate in riferimento al periodo di maggior movimento. Ciò determina che l’aeroporto di Olbia necessita di infrastrutture simili a quelle di un aeroporto con un coefficiente di passeggeri/anno che supera i 5 milioni, ossia circa il doppio dell’attuale traffico annuo dell’aeroporto gallurese.

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