La Nuova Sardegna

Olbia

Processo all’ex gip di Tempio: spuntano nuovi atti d’indagine

Tiziana Simula
Processo all’ex gip di Tempio: spuntano nuovi atti d’indagine

Battaglia tra accusa e difesa nel procedimento che vede imputati Vincenzo Cristiano e Manuel Spano. Il pm ha prodotto un dvd con accertamenti su utenze telefoniche. Gli avvocati: «Attività illegittima»

19 settembre 2018
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OLBIA. C’è stata battaglia ieri tra accusa e difesa nell’aula del tribunale di Roma dov’è in corso il processo che vede imputato per corruzione in atti giudiziari l’ex gip del tribunale di Tempio Vincenzo Cristiano insieme all’imprenditore olbiese Manuel Spano. Doveva essere risentito un testimone della difesa, Armando Ambrosio (fratello dell’imprenditore napoletano Cristian Ambrosio, socio di Cristiano nella pizzeria di San Teodoro), in merito a una circostanza ritenuta importante ai fini della decisione dei giudici, ed era attesa anche la discussione. Ma non c’è stato niente di tutto ciò. Perché il pubblico ministero Stefano Rocco Fava ha prodotto nuovi atti d’indagine su utenze telefoniche di terze persone rispetto agli imputati. Un’attività ritenuta «grave, invasiva e illegittima» da parte dei difensori dei due imputati, l’avvocato Giovanni Azzena per l’ex gip, e gli avvocati Antonello Desini e Guido Da Tome per Manuel Spano. I quali hanno chiesto al tribunale di poter visionare il dvd contenente le 5mila pagine di atti prodotti dal pubblico ministero. La reazione della difesa di fronte all’inaspettata all’attività del pm è stata dura. I legali hanno sostenuto di non poter andare a discutere il processo senza prima aver visto il contenuto del supporto informatico, né, come rimarcato dall’avvocato Desini, di risentire il testimone in aula considerato che potevano esserci stati accertamenti anche sulle sue utenze telefoniche.

All’esito camera di consiglio, il tribunale ha rinviato al 9 ottobre l’udienza per dare la possibilità alle difese di conoscere il contenuto degli atti.

In quella data sarà riesaminato il teste e si terrà la discussione. È attesa anche la sentenza.

L’accusa per l’ex gip è di aver favorito l’imprenditore olbiese in cambio di regali, “indebite utilità”, come le hanno definite il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pubblico ministero Stefano Rocco Fava che hanno condotto le indagini. Le utilità contestate sono tre: avergli prestato un furgone, avergli regalato un computer, e averlo aiutato a recuperare la refurtiva rubata a casa sua. I testi che hanno deposto in questi mesi hanno riferito che il furgone era stato prestato ad una terza persona e non al giudice. Che il computer fu regalato a Cristiano a Natale e che in quella circostanza ci fu uno scambio reciproco di doni anche con le rispettive partner. E che la refurtiva fu recuperata grazie al fatto che Spano si rivolse a un suo dipendente che conosceva il presunto autore del furto.

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