La Nuova Sardegna

Olbia

Con l’Amp di Capo Testa scattano i primi divieti

di Walkiria Baldinelli
Con l’Amp di Capo Testa scattano i primi divieti

Santa Teresa, non è consentita la pesca sportiva in alcune zone ben definite Il Comune, gestore per sei mesi, dovrà posizionare boe e cartelli di segnalazione

21 settembre 2018
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SANTA TERESA. Da ieri l'Area marina protetta Capo Testa-Punta Falcone è ufficialmente diventata realtà. Di fatto sono già scattati i divieti, come quello della pesca sportiva. Tuttavia, soltanto adesso il Comune, ente gestore temporaneo per sei mesi dell'Amp, ha potuto avviare le procedure per delimitare la zona con boe e posizionare cartelli informativi. In questa fase intermedia dall’entrata in vigore del decreto istitutivo e del regolamento di disciplina, l'amministrazione sta predisponendo gli adempimenti per l'approvazione del disciplinare di esecuzione e organizzazione. Come da format inviato dal ministero. È iniziata anche la campagna di comunicazione. Sul sito istituzionale dell'ente locale da ieri è comparsa un'area dedicata all'Amp. «Le attività del piano di informazione sono partite con la consultazione sul sito del Comune dei riferimenti normativi e della mappa di perimetrazione dell'area, la cosiddetta zonazione – spiega il sindaco Stefano Pisciottu –. Contestualmente procederemo a posizionare la segnaletica e i segnalamenti marittimi necessari alla delimitazione delle zone dell’Amp. Siamo quindi nella fase intermedia, che prevede entro 60 giorni una serie di adempimenti. Il ministero dovrà nominare la Commissione di riserva dell’Amp, alla quale compete il parere obbligatorio e propedeutico all'approvazione del regolamento esecutivo del ministro dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare». La tabella di marcia prevede ora per un sopporto tecnico e scientifico anche la stipula della convenzione con il Consorzio dell'Amp di Tavolara Punta Coda Cavallo. «Un passaggio che ci consentirà poi di nominare con selezione pubblica il direttore dell'area, che dovrà avere specifiche esperienze nel settore – ricorda il primo cittadino –. Il suo compenso sarà retribuito con fondi ministeriali. Mentre la macchina operativa, con a capo la segretaria comunale a tempo pieno, Paola Moroni, è a carico dell’ente locale». In attesa dell’entrata in vigore della fase operativa non si placano le polemiche. «In questo lasso di tempo intermedio, sin tanto che il ministero non fornirà indicazioni precise, da oggi (ieri ndr) è proibita la pesca sportiva – dichiara il coordinatore teresino del Movimento sardo pro territorio, Ulisse Murru -. Mentre è invece certo che è bandita la pesca subacquea e per deduzione anche quella dei ricci». Ribadisce, inoltre, un immediato e migliore coinvolgimento di cittadini e addetti ai lavori. «Visto che il decreto è stato firmato da Gian Luca Galletti, ministro uscente del precedente governo – dice –, chiediamo quando l'amministrazione comunale avrà finalmente il coraggio e la correttezza di presentare alla comunità l’Area marina protetta con tutti i suoi vincoli e regole. Perché da maggio, data in cui è stata istituita, non è stato fatto nemmeno un incontro pubblico».

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