La Nuova Sardegna

Olbia

la protesta  

Doppiette contro la Regione: caccia fortemente limitata

TEMPIO. Il Movimento Sardo Pro Territorio, con il coordinatore regionale Alessio Pasella, e l'associazione Caccia Pesca Ambiente, con il presidente per Olbia-Tempio Mario Mandaresu, sparano a zero...

22 settembre 2018
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TEMPIO. Il Movimento Sardo Pro Territorio, con il coordinatore regionale Alessio Pasella, e l'associazione Caccia Pesca Ambiente, con il presidente per Olbia-Tempio Mario Mandaresu, sparano a zero sulla Regione per quanto riguarda la caccia. «Hanno fallito - dicono -. I cacciatori sardi si sentono beffati e traditi: hanno versato soldi per un esercizio venatorio fortemente limitato». Il Movimento e l'associazione esprimono indignazione per la situazione della caccia nell'isola e raccontano che la fauna selvatica, in Sardegna, continua a causare danni al patrimonio agricolo e foresta. «La caccia al cinghiale è chiusa in zona rossa dichiarata infetta da peste suina africana (riguarda i territori di molti comuni della Sardegna), consentita solo come concessione di caccia in deroga a domanda di compagnie di cacciatori. Quella alla selvaggina nobile stanziale, alla pernice e alla lepre è chiusa dal Tar nonostante lo studio recentemente consegnato alla Regione, effettuato grazie anche alla collaborazione dei cacciatori, ha consentito la stesura di una relazione scientifica i cui dati sono positivi. Nel rapporto redatto dall’Università di Sassari emerge un quadro numerico delle due specie sostanzialmente incoraggiante. Nel manifestare la più ampia sfiducia a livello politico istituzionale – proseguono i cacciatori –, riteniamo che ora non servano manifestazioni di protesta o ricorsi, serve invece trovare tra noi, anche nel mondo venatorio, un consenso comune e necessario, finalizzato nel contribuire alla realizzazione di un rinnovamento della classe dirigente regionale per un cambiamento di rotta in Regione. Pertanto è necessario organizzarci elettoralmente». (s.d.)

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