La Nuova Sardegna

Olbia

La Maddalena, giù le mani dall'ospedale: in 500 per difendere il "Paolo Merlo"

Manifestazione davanti all'ospedale (foto Andrea Nieddu)
Manifestazione davanti all'ospedale (foto Andrea Nieddu)

Anche il sindaco Andrea Montella fra i manifestanti

22 settembre 2018
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LA MADDALENA. Quasi 500 persone a La Maddalena in piazza per difendere la sanità pubblica sarda e l'ospedale «Paolo Merlo». Tanti i cittadini dell'isola gallurese, ma numerosi anche i manifestanti provenienti dal resto della Sardegna. In prima linea anche il sindaco della città, Luca Montella: «non c'è manifestazione pacifica in difesa del nostro ospedale alla quale saremo assenti», aveva già preannunciato il primo cittadino.

«È un segnale forte - spiegano i portavoce di Caminera Noa, Alessia Etzi e Giovanni Fara, che hanno organizzato l'evento insieme con il comitato civico in difesa dell'ospedale - In Sardegna, chi lotta per difendere gli ospedali periferici non è solo, ma fa parte di una comunità forte e agguerrita».

La manifestazione, che si è svolta nel piazzale che fronteggia il piccolo ospedale dell'isola - «che ormai da anni sta subendo un grave processo di smantellamento come tanti altri piccoli ospedali sardi», denunciano i manifestanti - era stata convocata. In piazza anche gli attivisti di A Foras che attaccano: «A La Maddalena chiudono l'ospedale, ma riapriranno la scuola della marina per gli ufficiali del Qatar che, guarda caso, è lo stesso che sta costruendo il Mater di Olbia e che sta facendo grandi acquisti in Gallura negli ultimi tempi. Alla fine dei conti chi ci perde sono i cittadini sardi che vedono chiudere gli ospedali più vicini a loro».

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