La Nuova Sardegna

Olbia

Niente docenti di sostegno a casa gli alunni disabili

di Sebastiano Depperu
Niente docenti di sostegno a casa gli alunni disabili

Alle medie non sono arrivati gli insegnanti specializzati, protestano i genitori «Non sappiamo nulla sulle nomine, ma i nostri figli vogliono andare a scuola»

26 settembre 2018
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TEMPIO. Alla scuola secondaria di primo grado di Tempio non sono ancora arrivati alcuni insegnanti di sostegno. I genitori degli alunni che dovrebbero essere seguiti protestano. «Non sappiamo quando i nostri figli potranno avere l'insegnante di sostegno - dice una mamma di Luras - e non c'è solo mio figlio che aspetta. Devo dire che sono un po' delusa. Credevo che i ragazzi che presentano patologie tali da avere bisogno di un insegnante di sostegno avessero la precedenza e che i docenti dovessero essere nominati prima di tutti gli altri».

L'inizio di ogni anno scolastico porta con sè ritardi nelle nomine degli insegnanti. Così, quelli che vanno nominati dalle segreterie, dalle graduatorie d'istituto, vengono convocati sempre a fine settembre o anche oltre. Le nomine in molte scuole stanno avvenendo in questi giorni. Quando sono terminate le graduatorie dei docenti specializzati nel sostegno, si deve pescare tra le altre di tutte le materie, incrociandole in base ai punteggi. Da quel momento partono le chiamate (normalmente per email): i docenti che rispondono verranno contattati in base alla loro posizione in graduatoria per coprire i posti vacanti. Prima, però, si chiamano i docenti delle materie scoperte per le singole classi, poi quelli di sostegno. «Mio figlio ha tanta voglia di andare a scuola - spiega ancora la mamma - ma così non è proprio possibile. Come posso spiegargli che il suo professore ancora non è stato chiamato? La cosa che poi mi preoccupa è il fatto che ogni anno il professore di sostegno cambia. Non c'è continuità alle medie, cosa che invece succedeva alle elementari. Siamo veramente tristi per questo. La scuola è iniziata già da oltre dieci giorni». Le famiglie coinvolte, lanciano infine un appello al Comune: «Se è possibile, e ve ne saremmo grate, aiutateci anche voi con qualche ora in più alla settimana con gli educatori. State risparmiando in diverse cose, magari superflue. Ecco, mettete qualche soldino in più per i più deboli, ne hanno bisogno. E anche loro vi diranno grazie».

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