La Nuova Sardegna

Olbia

I piani anti-alluvione a un bivio «Il referendum sarà a febbraio»

di Serena Lullia
I piani anti-alluvione a un bivio «Il referendum sarà a febbraio»

Il sindaco Nizzi: «I nostri consulenti legali stanno predisponendo il quesito. Già parlato col prefetto» Il Comune ha chiesto alla Regione l’accorpamento della consultazione popolare con le Regionali

03 ottobre 2018
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OLBIA. Alle urne a febbraio per il referendum sul Piano del rischio idraulico. Il sindaco Settimo Nizzi sceglie i microfoni di Radio internazionale per annunciare la data della consultazione. «Abbiamo già dato incarico ai nostri consulenti legali di predisporre il quesito – spiega il primo cittadino –, Abbiamo già parlato con la prefettura e abbiamo chiesto alla Regione di accorpare il referendum alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale. Un risparmio economico ma anche un’occasione per garantire il massimo della partecipazione popolare».

La proposta. Il referendum sul Piano del rischio idraulico che porta il nome del progettista Marco Mancini era stato lanciato da Nizzi un mese fa. Quando la stazione marittima aveva ospitato l’incontro pubblico sul progetto anti-alluvione inserito all’interno dell’iter di valutazione di impatto ambientale. Dopo un intenso confronto tra il Piano Mancini e il Piano Technital, Nizzi aveva lanciato il referendum «contro questo c.... di piano Mancini». E a chi aveva pensato che fosse una idea che si nutriva della rabbia del momento, si deve ricredere.

Le motivazioni. Perché Nizzi voglia il referendum è noto. Chiede un sigillo popolare alla battaglia della sua amministrazione contro il Piano Mancini. Vuole che siano i cittadini a bocciare la proposta che prevede la realizzazione di quattro vasche di laminazione, l’allargamento dei canali e l’abbattimento dei ponti che ostruiscono il passaggio dell’acqua dei fiumi. Una legittimazione indiretta al Piano Technital, che prevede invece la doppia soluzione: galleria sotterranea di 11 chilometri con una doppia corsia oppure con una sola corsia più due vasche di laminazione a Putzolu.

Le osservazioni. Il Piano Technital è stato presentato dal Comune come osservazione al Piano Mancini, all’esame della Via. Ma sul tavolo della Regione, con la stessa formula, ne sono state presentate altre. Tra queste ci sono quelle del gruppo Unidos e dello Studio d’Equipe. Nel primo caso il documento inviato al Savi porta la firma di Tonino Pizzadili e Giovanni Antonio Appeddu. I due rappresentanti politici puntano il dito contro l’allargamento dei canali sottolineando che si tratti di una soluzione slegata dal contesto territoriale e non risolutiva del problema degli allagamenti». Giudizio negativo anche per le vasche di laminazione «per nulla idonee a risolvere il problema e anzi generatrici di nuove e pesanti modificazioni microclimatiche». Nel secondo caso si tratta di una doppia osservazione. Al Piano Mancini ma anche al Piano Technital. Lo Studio d’Equipe aveva anche partecipato alla gara per elaborare il piano alternativo con il suo doppio canale scolmatore senza vasche, giudicato però dalla commissione troppo costoso.

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