La Nuova Sardegna

Olbia

Restauratore condannato per la truffa in parrocchia

 Restauratore condannato per la truffa in parrocchia

L’uomo, accusato anche di tentata estorsione, era stato arrestato in sacrestia Al centro della vicenda un lavoro “non a regola d’arte” sui gioielli della chiesa

03 ottobre 2018
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LOIRI PORTO SAN PAOLO. È stato condannato in tribunale a un anno 4 mesi di reclusione Adamo Moreno Bogdan, titolare di una bottega artigiana specialista in riparazioni e restauri di arte sacra, con sede principale a Locate Varesino in provincia di Como e una succursale in Sardegna, a Cabras. L’uomo nell’aprile del 2015 era stato arrestato addirittura in sacrestia - non senza clamore - con l’accusa di truffa e tentata estorsione per un controverso restauro dei gioielli della chiesa di San Nicola, a Loiri Porto San Paolo, guidata dal parroco don Cristian Garau. Ieri sera la condanna (peraltro, non troppo pesante) in tribunale, a Tempio. Il suo difensore, l’avvocato Giampaolo Murrighile, ha già preanunciato ricorso in appello. La parte offesa, il parroco don Cristian Garau, si era costituito in giudizio attraverso l’avvocato Stefano Asara.

Secondo l’accusa, il restauratore specialista in arte sacra, Adamo Moreno Bogdan, avrebbe truffato il parroco committente del restauro dei gioielli e poi avrebbe esercitato minacciose pressioni per indurlo a pagare 6.000 euro. Per sorprenderlo in flagranza di reato i carabinieri di Loiri si erano nascosti addirittura nella sacrestia della chiesa. Sempre secondo l’accusa, Bogdan stava esigendo in maniera piuttosto energica da don Garau, il pagamento della somma dovuta per il restauro. Un lavoro che però, secondo il sacerdote, non sarebbe stato compiuto a regola d'arte. Cioè niente oro nei calici e nelle coppe sacre, solo una passata di vernice dorata, così come risulterebbe dalla perizia effettuata in proprio dal parroco attraverso il gestore di un "Compro oro". Da qui l'accusa di truffa (compiuta) e di estorsione (solo tentata, grazie all'intervento dei carabinieri). Stessa cosa il restauratore di arte sacra Adamo Moreno Bogdan avrebbe fatto anche a Berchiddeddu, beccandosi una denuncia dal parroco della frazione.

«Riteniamo non sussistano g i presupposti per le accuse di estorsione e di truffa – ha spiegato l'avvocato difensore Giampaolo Murrighile subito dopo la sentenza – c'era un accordo tra il restauratore e il parroco don Garau al punto che il restauratore aveva anche indicato un preventivo di spesa pari a 180 euro a pezzo. La pretesa del pagamento di 6.000 euro per tutti i pezzi trattati era quindi legittima». «In quanto alla truffa – aggiunge Murrighile – i pezzi da restaurare non erano d'oro massiccio e il trattamento prevedeva una semplice infusione d'oro. Forse il sacerdote si aspettava un risultato diverso. Per noi è anche interessante il fatto che lo stesso tipo di lavoro è stato fatto da Bogdan anche a Berchiddeddu e lì il parroco non ha avuto nulla da ridire sino a quando non ha visto la reazione del collega di Loiri. Solo a quel punto ha presentato denuncia anche lui». «Inoltre – ha concluso l’avvocato Murrighile – lo stesso parroco durante il processo ha ridimensionato le pressioni ricevute da Bogdan, non certo minacce». (m.b.)

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