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Olbia

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Disturbi mentali, al museo archeologico si parla di prevenzione

Disturbi mentali, al museo archeologico si parla di prevenzione

OLBIA. “I mutamenti in psichiatria negli ultimi 40 anni”. Sarà questo l’argomento di un corso di formazione che si svolgerà il 10 ottobre in occasione della Giornata mondiale della salute mentale. L’i...

05 ottobre 2018
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OLBIA. “I mutamenti in psichiatria negli ultimi 40 anni”. Sarà questo l’argomento di un corso di formazione che si svolgerà il 10 ottobre in occasione della Giornata mondiale della salute mentale. L’incontro è stato organizzato dall’Ats-Assl di Olbia con il patrocinio del Comune e la direzione scientifica è stata curata dalla psichiatra Maria Efisia Meloni. Al museo archeologico sono stati invitati operatori sanitari e i cittadini perché è anche con loro che si vuole parlare di prevenzione. Lo scopo è di contribuire a superare i pregiudizi e le paure delle patologie psichiatriche, in particolare la stigmatizzazione. La formazione è essenziale per favorire la prevenzione a diversi livelli: a partire dai medici di medicina generale che rappresentano una base sicura per le persone, per proseguire con le scuole, dove gli adolescenti si formano, e arrivare ai gruppi a rischio.

Ma che cosa è cambiato, a quarant’anni dalla legge Basaglia (la 180 del 1978) e dalla chiusura dei manicomi? «Non capita più spesso di osservare “la follia di una volta”, in quanto i quadri clinici sono notevolmente mutati - spiega Maria Efisia Meloni - . In un’epoca di grande cambiamento della nosografia e dell’assistenza sanitaria, e di rapide trasformazioni etiche, religiose ed economiche, la libertà dei pazienti risulta dolorosamente limitata. Solo attraverso gli strumenti conoscitivi professionali, che devono essere consapevoli e aggiornati continuamente, avendo chiara la propria funzione, si può restituire libertà ai pazienti e alla malattia. Pur tuttavia i “life events” in acuto, o in modo cronico in determinati contesti, possono far insorgere diverse patologie: disturbi d’ansia, depressione. Oppure la solitudine esistenziale che emerge soprattutto tra i giovani alla ricerca continua di “apparire”».

In cattedra saliranno la ginecologa Rina Pileri che parlerà del “ruolo genitoriale: un percorso che si trasforma durante la gravidanza”; lo psichiatra Giorgio Rovasio (“La stigmtizzazione: dal pregiudizio alla cura della malattia mentale”) e la neuropsichiatra Maria Luigia Ligios (“Autolesionismo: il valore della comunicazione”. I lavori si apriranno alle 9.

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