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Imposte evase per 650mila euro nei guai due imprenditori edili

Imposte evase per 650mila euro nei guai due imprenditori edili

ARZACHENA. Emettevano fatture ai clienti per i lavori eseguiti ma dimenticavano successivamente di dichiarare i ricavi e versare le imposte dovute. I Finanzieri della Tenenza di Palau, al termine di...

06 ottobre 2018
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ARZACHENA. Emettevano fatture ai clienti per i lavori eseguiti ma dimenticavano successivamente di dichiarare i ricavi e versare le imposte dovute. I Finanzieri della Tenenza di Palau, al termine di due articolate attività di polizia economico finanziaria, hanno individuato e denunciato due imprenditori edili operanti nei comuni di Arzachena e Palau che hanno complessivamente evaso le imposte per oltre 650mila euro. I due artigiani erano in possesso di regolare partita Iva ma con contabilità inattendibile.

Il controllo rientra nell’ambito dei servizi delle Fiamme Gialle del comando provinciale di Sassari impegnati nella lotta al sommerso d’azienda.

I due artigiani galluresi sono finiti nella rete delle verifiche incrociate. I volumi d’affari di entrambi gli imprenditori sono stati ricostruiti interamente con l’ausilio dei cosiddetti “controlli incrociati” effettuati nei confronti dei clienti e dalle informazioni acquisite dalle banche dati a disposizione del Corpo. L’esito complessivo delle due verifiche, che ha preso in esame gli ultimi 5 anni di attività, ha consentito di ricostruire i ricavi non dichiarati e non contabilizzati per complessivi 655mila euro ed un’Iva di oltre 58mila euro. Infine, sono state constatate le relative violazioni amministrative in tema di irregolare tenuta della contabilità.

«Il contrasto al sommerso d’azienda – spiega in una nota la Guardia di finanza – costituisce una linea d’azione fondamentale nell’ambito delle funzioni di polizia economico-finanziaria del Corpo, non solo per i profili strettamente connessi al recupero dei tributi sottratti al bilancio dello Stato e degli enti territoriali e locali, ma anche perché consente di arginare la diffusione dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese che operano nella piena e completa osservanza della legge e le cui prospettive di sviluppo sul mercato sono seriamente compromesse da chi svolge attività “in nero”».

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