La Nuova Sardegna

Olbia

Loiri, rapina in casa a un anziano: un arresto

di Tiziana Simula
Loiri, rapina in casa a un anziano: un arresto

Tonino Brai, di Bono, è stato incastrato dall’esame del Dna eseguito dal Ris. La vittima: un pensionato solo e disabile

11 ottobre 2018
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LOIRI PORTO SAN PAOLO. Avevano fatto irruzione in casa in due, incappucciati e con i guanti. Lo avevano sorpreso mentre si riscaldava davanti al camino, solo, anziano e con difficoltà motorie. Lo avevano preso con la forza, strattonato, e minacciato: gli avevano legato i polsi con delle fascette di plastica e tappato la bocca per non urlare e chiedere aiuto con del nastro adesivo. Cercavano le armi. Che non hanno trovato perché in casa non c’erano più. Alla fine sono fuggiti con una manciata di gioielli, disturbati, mentre si affannavano nella ricerca invano delle armi, da una vicina di casa che aveva bussato alla porta dell’anziano.

Era la sera del 17 gennaio 2018. Per quella efferata rapina è finito in carcere nove mesi dopo Tonino Brai, 39 anni, residente ad Olbia ma domiciliato a Bono, noto alle forze dell’ordine. I carabinieri del reparto territoriale di Olbia, coordinati dal colonnello Alberto Cicognani, e della compagnia di Bono, a conclusione di un’indagine condotta dalla stazione dei carabinieri di Loiri Porto San Paolo protrattasi per diversi mesi, lo hanno arrestato mentre si trovava nel suo paese in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Tempio.

Secondo gli investigatori sarebbe lui, uno dei due responsabili della rapina ai danni dell’anziano di Loiri. A incastrarlo, il Dna. Il Ris di Cagliari sono riusciti a trovare tracce importanti del presunto rapinatore durante il minuzioso sopralluogo avvenuto nell’abitazione della vittima.

Tonino Brai ha alle spalle numerosi precedenti. Ma è noto agli investigatori anche perché nel 2007 un attentato incendiario distrusse il suo negozio di ferramenta, in via Veronese.

La deflagrazione aveva sventrato un palazzo: due negozi era stati devastati, decine di abitazioni e macchine erano state danneggiate da infissi, antenne e pezzi di muro sparati come proiettili nei giardini e nelle strade a causa dello spostamento d’aria. Si seguì la pista dell’attentato incendiario.

Secondo gli inquirenti, il 17 gennaio 2018 uno dei due rapinatori che ha fatto irruzione nella casa dell’anziano di Loiri, era lui. Quella notte la vittima si trovava da sola davanti al camino. Improvvisamente, due persone col volto coperto lo hanno afferrato, legato e imbavagliato. Gli hanno chiesto dove tenesse le armi che aveva detenuto regolarmente in passato, non sapendo che gli erano state ritirate dai carabinieri qualche tempo prima, perché non aveva più titolo per tenerle. Mentre cercano frettolosamente in una stanza e nell’altra, afferrano dei gioielli. Poi, una vicina di casa bussa alla porta: vuole assicurarsi che l’anziano conoscente stia bene. Loro fuggono via da una finestra sul retro scappando a piedi e facendo perdere le proprie tracce nella zona boschiva che si trova alle spalle del centro abitato.

I carabinieri della stazione di Loiri Porto San Paolo e della sezione operativa di Olbia, con la collaborazione del Ris di Cagliari, indagano per mesi senza sosta. Fino all’epilogo di due giorni fa. Fondamentale il contributo della squadra rilievi dei carabinieri di Olbia e del Ris: grazie ad un sopralluogo scrupoloso e dettagliato è stato possibile individuare il Dna di uno dei due rapinatori.

Ora Tonino Brai si trova nel carcere di Nuchis a disposizione dell’autorità giudiziaria che lo interrogherà nei prossimi giorni.



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