La Nuova Sardegna

Olbia

La minoranza: «Subito le misure anti-alluvione»

La minoranza: «Subito le misure anti-alluvione»

La Coalizione civica esorta l’amministrazione a ritirare il piano alternativo «La sicurezza viene prima delle promesse elettorali. Non si perda altro tempo»

13 ottobre 2018
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OLBIA. Le immagini del sud Sardegna sotto l’acqua sono un inevitabile salto indietro nel tempo per la città. Al novembre 2013 quando toccò a Olbia contare danni e vittime. Da allora poco o nulla è cambiato. Di interventi di un certo livello se ne contano solo due. È stato abbattuto e ricostruito il ponte di via Vittorio Veneto e la bretella davanti allo stadio Nespoli è stata demolita. Ma le opere di mitigazione del rischio idraulico sono ancora al centro della discussione. «I drammatici eventi alluvionali accaduti in questi giorni nel sud dell’isola testimoniano, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che a Olbia non c’è più tempo da perdere. Mentre in città si parla ancora di referendum e di tunnel chilometrici, una parte della Sardegna versa lacrime amare – commenta la Coalizione civica e democratica –. Pare che la lezione del passato non sia servita e che chi ha responsabilità di governo sia convinto che Olbia possa ritenersi al sicuro da nuovi eventi catastrofici, forse per qualche “motivo divino” non meglio identificato». Il gruppo di minoranza ricorda come la città abbia un Piano di mitigazione, che negli ultimi due anni ha subito una battuta d’arresto. «Un piano già finanziato che qualora dovesse superare la procedura di valutazione ambientale in corso, consentirebbe di appaltare i lavori entro il 2019. Ma l’amministrazione comunale appare impegnata più che a velocizzare la definizione del processo in corso, a rallentarne la prosecuzione attraverso la proposizione di uno studio di fattibilità antagonista ed eccessivamente oneroso, ancora in fase iniziale e che dunque allontana ancora di più la realizzazione delle opere di salvaguardia». Per la Coalizione civica formata da Rino Piccinnu, Antonio Loriga, Amedeo Bacciu, Patrizia Desole, Ivana Russu e Massimo Satta, l’atteggiamento della giunta Nizzi è «un perenne comizio in tour per la città, tra sale che diventano arene e quartieri che tanto sanno di teatri all’aperto. Dove gli “attori principali”, ingegneri idraulici ad honorem, sono sempre gli stessi. Quelli che dimenticano che la sicurezza della città viene prima di tutto, anche prima delle loro promesse elettorali. Pare che il tema della sicurezza della città venga concepito come un argomento strategico, valido per ogni campagna elettorale, anche per quella per il rinnovo del Consiglio regionale. Tanto da volere accorpare un assurdo e inutile referendum, con il quale si vuole chiedere ai cittadini di fare valutazioni strettamente tecniche sulla sicurezza della città, al voto per le elezioni regionali. Noi non ci stiamo ed esortiamo l’amministrazione a recuperare la necessaria saggezza e, se del caso, a ritirare lo studio di fattibilità alternativo, dall'esito incerto e privo di copertura finanziaria, per evitare di perdere altro tempo prezioso». (se.lu.)

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