DOPO 15 GIORNI ERA UN FLOP ANNUNCIATO
di MARCO BITTAU
di MARCO BITTAULo sciopero-flop di ieri sarà ricordato come il punto più basso della vertenza Air Italy che pure, Regione in testa, sinora aveva tenuto bene in vista un profilo di mobilitazione. In...
16 ottobre 2018
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di MARCO BITTAU
Lo sciopero-flop di ieri sarà ricordato come il punto più basso della vertenza Air Italy che pure, Regione in testa, sinora aveva tenuto bene in vista un profilo di mobilitazione. In 15 giorni però quel fronte si è dissolto e la stessa questione del trasferimento da Olbia a Milano del centro operativo è diventata ben poca cosa rispetto al riassetto complessivo della compagnia aerea che nelle scorse settimane ha “dimissionato” ben quattro manager, compreso il direttore Mills. Scioperare 15 giorni dopo che tutto ciò è successo significa andare incontro a una batosta certa che, dal punto di vista di chi sciopera, si traduce in indifferenza. Nessun disagio per chi viaggia, pochissime adesioni e zero visibilità. Praticamente un disastro. La sensazione è che sindacati e istituzioni non siano riusciti a far passare il messaggio del trasloco del centro operativo come segnale di declassamento della base di Olbia. Così è rimasto in piedi solo uno sciopero contro il trasferimento dei dipendenti da Olbia a Milano, che prima erano 51, poi sono diventatati 20 e infine sono risultati 8. Pochi, troppo pochi, per annunciare battaglia e andare anche a combattere...
@marcobittau. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Lo sciopero-flop di ieri sarà ricordato come il punto più basso della vertenza Air Italy che pure, Regione in testa, sinora aveva tenuto bene in vista un profilo di mobilitazione. In 15 giorni però quel fronte si è dissolto e la stessa questione del trasferimento da Olbia a Milano del centro operativo è diventata ben poca cosa rispetto al riassetto complessivo della compagnia aerea che nelle scorse settimane ha “dimissionato” ben quattro manager, compreso il direttore Mills. Scioperare 15 giorni dopo che tutto ciò è successo significa andare incontro a una batosta certa che, dal punto di vista di chi sciopera, si traduce in indifferenza. Nessun disagio per chi viaggia, pochissime adesioni e zero visibilità. Praticamente un disastro. La sensazione è che sindacati e istituzioni non siano riusciti a far passare il messaggio del trasloco del centro operativo come segnale di declassamento della base di Olbia. Così è rimasto in piedi solo uno sciopero contro il trasferimento dei dipendenti da Olbia a Milano, che prima erano 51, poi sono diventatati 20 e infine sono risultati 8. Pochi, troppo pochi, per annunciare battaglia e andare anche a combattere...
@marcobittau. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
