La Nuova Sardegna

Olbia

Tempio, tavola calda “mascherata” non dichiara 400mila euro

di Angelo Mavuli
Tempio, tavola calda “mascherata” non dichiara 400mila euro

Ufficialmente il locale operava come associazione sportiva dilettantistica. La scoperta è stata fatta dagli uomini della tenenza della guardia di finanza

17 ottobre 2018
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TEMPIO. Ufficialmente nel suo locale, “operante nel mandamento tempiese”, dice una nota della Tenenza della Guardia di Finanza di Tempio, avrebbe dovuto curare gli interessi di una Asd, (Associazione sportiva dilettantistica). Praticamente, dopo una lunga serie di accertamenti da parte degli uomini delle Tenenza della Guardia di Finanza di Tempio, l’attività è risultata essere una redditizio e frequentato bar/tavola calda. Che ha messo in essere una evasione fiscale di circa 400 mila euro di ricavi non dichiarati con oltre 45 mila euro d’Iva non versata nelle casse dell’Erario. A renderlo noto con un comunicato stampa è lo stessa Tenenza, comandata dal tenente Andrea D’Alessandro.

«Nel corso degli ordinari dispositivi di prevenzione attuati dal comando provinciale di Sassari contro l’abusivismo commerciale e l’economia sommersa - si legge nel comunicato -, i finanzieri della Tenenza di Tempio hanno individuato e sottoposto a controllo fiscale un’associazione sportiva dilettantistica, operante nel mandamento tempiese, la cui unica attività, in realtà espletata, è risultata essere quella di bar/tavola calda. Nel corso di un’attenta attività di monitoraggio nell’ambito degli “enti non commerciali”, le fiamme gialle tempiesi hanno posto la lente di ingrandimento nei confronti delle Associazioni Sportive Dilettantistiche, in particolare ascesa nel corso degli ultimi anni. Attraverso i numerosi appostamenti effettuati dai militari presso il luogo individuato, è da subito balzato all’occhio un copioso flusso di clientela che entrava e usciva quotidianamente dall’esercizio commerciale, tale da rendere altamente plausibile anche il buon andamento dell’attività economica, confermando, con l’andare del tempo, l’esistenza stessa dell’associazione come “ente no profit”. I controlli discreti, ma continui e mirati, hanno dato esito positivo con la successiva procedura d’ingresso delle fiamme gialle all’interno dei locali dell’Asd. La “visita” ha così portato alla luce un vero e proprio locale adibito all’accoglienza della clientela, ove veniva esercitata in via esclusiva l’attività di somministrazione di alimenti e bevande, tipica della natura commerciale di un bar/tavola calda. Al contrario, invece, di quanto stabiliva l’atto costitutivo e lo Statuto che prevedeva esplicitamente un ente associativo non commerciale». Alle fiamme gialle è apparso sin troppo evidente che la scelta di ricorrere alla particolare natura giuridica, soggetta a un regime fiscale agevolato, avesse come fine ultimo proprio quello di sottrarsi ai vari obblighi contabili e tributari che gravano sulle attività commerciali ordinarie del settore.

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