La Nuova Sardegna

Olbia

Esplosione al Postamat: comincia il processo

Esplosione al Postamat: comincia il processo

Angelo Dettori deve rispondere di furto aggravato e detenzione di esplosivo per l’assalto alle Poste

18 ottobre 2018
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TELTI. L’esplosione, alle 3 e 30 del mattino, era stata violentissima e aveva svegliato l’intero paese, danneggiando pesantemente l’ufficio postale, ma il forziere era rimasto intatto. Ai malviventi non era rimasto altro da fare che fuggire a mani vuote. Per il fallito assalto al Postamat di Telti, avvenuto il 23 febbraio 2013, erano stati arrestati due fratelli Paolo e Angelo Dettori, fermati dai carabinieri di Tempio che li avevano intercettati, poco dopo l’esplosione, nell’abitato di Calangianus mentre si dirigevano a tutta velocità verso la loro abitazione di Tempio. Nel bagagliaio i militari avevano trovato gli attrezzi di lavoro, dalla bombola di gas agli arnesi da scasso e due batterie. Tutto finito sotto sequestro. Ieri davanti al collegio presieduto dal giudice Marco Contu si è aperto il processo a carico di Angelo Dettori, 47 anni, (il fratello Paolo è morto), difeso dall’avvocato Mario Perticarà. L’uomo deve rispondere di furto aggravato e detenzione di esplosivo. Secondo l’accusa avrebbe assaltato il bancomat utilizzando materiale esplodente fatto deflagrare attraverso un congegno elettrico. Sono stati sentiti alcuni testi: la direttrice dell’ufficio postale alla quale sono state rivolte domande sull’entità dei danni provocati dalla deflagrazione e sulla somma contenuta nel forziere, somma non quantificata dalla donna, e alcuni residenti che avevano visto l’auto fuggire. Il tentato furto era stato messo a segno con un congegno elettrico.

Il boato era stato udito dall'intero paese, e mentre nella centrale via Mastino gli abitanti si affacciavano alle finestre per capire cos'era accaduto, di fronte alla cassaforte rimasta intatta i malviventi non avevano potuto fare altro che fuggire. (t.s.)

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