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La convention nazionale “Città del vino” fa tappa in paese

La convention nazionale “Città del vino” fa tappa in paese

BERCHIDDA. Riflettori accesi su Berchidda e sul vermentino Docg di Gallura. Dopo quasi 15 anni di assenza, questo fine settimana torna in Sardegna la convention nazionale delle Città del vino, l’assoc...

20 ottobre 2018
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BERCHIDDA. Riflettori accesi su Berchidda e sul vermentino Docg di Gallura. Dopo quasi 15 anni di assenza, questo fine settimana torna in Sardegna la convention nazionale delle Città del vino, l’associazione dei comuni a vocazione vitivinicola. Sono circa 150 gli amministratori che hanno visitato Berchidda alla scoperta delle cantine e del museo del vino. Da Conegliano veneto a Sambuca di Sicilia per un confronto a 360 gradi tra le produzioni nazionali. I sindaci sono arrivati giovedì sera ad Alghero e hanno iniziato il loro tour del nord Sardegna. Poi a Berchidda, dove hanno cominciato la giornata con un incontro dibattito nei locali del museo del vino legato all'attualità e alle prospettive dell'evoluzione dell’enoturismo in Italia. Un interessante focus con il professore Giuseppe Festa (direttore del master in Wine business dell'Università di Salerno), per proseguire con una degustazione dei prodotti tipici locali e continuare poi in una breve visita della Giogantinu. Il proseguo della giornata ha visto coinvolta anche Monti, alla scoperta delle produzioni locali e della Cooperativa del Vermentino. «È una occasione importante per il nostro territorio – spiega Maurizio Porcu, assessore comunale alla Programmazione e componente del comitato tecnico-scientifico nazionale della Città del Vino –. Confrontarci con 150 colleghi sulle tematiche legate alla promozione delle eccellenze, tanto in chiave di promozione del prodotto che come strategia di marketing territoriale, è un fattore di crescita che non può mancare quando si parla di rilancio di Berchidda in tema di turismo enogastronomico».

Alla giornata di Berchidda, seguiranno poi quelle di oggi e domani dove i sindaci si sposteranno a Sorso, Badesi, Sennori, Usini ed Alghero. L’associazione delle “Città del vino” con l’intuizione degli amministratori del periodo che principale motivo di rinascita del movimento doveva essere di carattere culturale, oltre che di marketing oltre a quello di rendere sempre più forte il rapporto tra vino e territorio, un rapporto che rappresenta ancora oggi l’unicità del vino italiano, la sua originalità assoluta. Anche il sindaco Andrea Nieddu evidenzia che «costruire reti su temi transnazionali è l'unica strada per adottare una mentalità globale in grado di leggere il mercato, coscienti del valore locale delle nostre risorse». (s.d.)

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