La Nuova Sardegna

Olbia

Forte Cappellini ai privati: il Grig contro la Regione

di Walkiria Baldinelli
Forte Cappellini ai privati: il Grig contro la Regione

L’associazione ambientalista critica la scelta di non trasferire la struttura, sede del club Phi Beach sino all'ultima estate, al Comune di Arzachena. Il presidente Deliperi: «Sarebbe bello fare un museo delle fortificazioni costiere»

21 ottobre 2018
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ARZACHENA. «Forte Cappellini deve essere acquisito nel patrimonio comunale». È quanto sostiene il Gruppo di intervento giuridico (Grig) dopo che la Regione con una manifestazione di interesse è intenzionata a rinnovare con un canone annuo di 375mila euro l'affitto decennale del fabbricato a Baja Sardinia, oggi in mano ai privati (in funzione sino all'ultima estate il club-ristorante-discoteca Phi Beach).

L'associazione ambientalista suggerisce all'ente locale di presentare a Cagliari un progetto di destinazione di interesse pubblico, ad esempio, un museo delle fortificazioni costiere. La struttura storica, d'altronde, è considerata alla stregua del Colosseo, cioè un monumento nazionale super tutelato.

«Se il Comune di Arzachena desidera acquisirlo davvero, anziché limitarsi a intenzioni generiche, farebbe bene a predisporre almeno un progetto di massima per il suo durevole utilizzo a fini pubblici, per esempio, potrebbe trasformarlo in un museo delle fortificazioni costiere – dichiara il presidente del Grig, Stefano Deliperi –. In queste condizioni è quasi scontato che la Regione preferisca continuare a darlo in locazione per una bella cifra (375mila euro annui). È un bene culturale di interesse storico che, comunque, non può esser modificato».

Nel frattempo è slittata dal 20 al 30 ottobre la scadenza per protocollare le domande di adesione alla manifestazione di interesse. Il contratto, come riportato nell'avviso regionale, si ipotizza possa essere sottoscritto entro il 4 novembre. L'amministrazione di Arzachena continua a rivendicare il bene sottoposto a vincoli di interesse culturale, storico e artistico. Forte anche di un protocollo d'intesa sottoscritto da Regione e Comune nel 2013.

«In cui si evidenziavano un elenco di beni demaniali e le rispettive finalità di interesse pubblico – sottolinea il presidente del Consiglio comunale, Rino Cudoni –. Non si capisce perché mentre all'epoca si avviavano le procedure per la cessione, poi siano stati acquisiti nel patrimonio dell'ente locale solo alcuni beni, ad esempio, Capriccioli, Punta Battistoni, l'ex albergo Santa Lucia nel borgo del centro storico. Su Forte Cappellini il corto circuito del dialogo fra i due enti deve essere riparato, Regione e Comune devono riavviare un dialogo politico, non tra funzionari».

Per l'amministrazione l'esito della manifestazione di interesse per Forte Cappellini non è scontato. «Dispiace che questi beni demaniali dismessi e abbandonati siano tenuti in scacco dalla Regione invece di essere ceduti agli enti locali», commenta il sindaco Roberto Ragnedda, che mesi fa dal Consiglio comunale aveva ricevuto il mandato, insieme alla sua giunta, di attivare una ricognizione e la successiva acquisizione dei beni immobili regionali nel patrimonio dell'Ente. «Le istanze sono rimaste lettera morta, nonostante il Comune abbia spiegato a più riprese di puntare alla loro valorizzazione e tutela».
 

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