La Nuova Sardegna

Olbia

STUPRO 

Interrogatorio di garanzia per lo skipper di Aggius

TEMPIO. Massimiliano Pintus, 42 anni, domiciliato ad Aggius ma residente per buona parte dell’anno a Olbia, dove lavorava come skipper, verrà sottoposto oggi in carcere, dal gip Andrea Pastori, all’in...

02 novembre 2018
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TEMPIO. Massimiliano Pintus, 42 anni, domiciliato ad Aggius ma residente per buona parte dell’anno a Olbia, dove lavorava come skipper, verrà sottoposto oggi in carcere, dal gip Andrea Pastori, all’interrogatorio di garanzia. L’uomo (difeso dall’avvocato Alberto Sechi) è stato arrestato nella notte fra il 30 e il 31 di ottobre dai carabinieri della stazione di Aglientu per violenza sessuale su una donna del paese, con cui aveva avuto una relazione. Ma già nel 2017 era stato condannato per stalking nei confronti di un’altra donna di Arzachena.

Dure le reazioni da parte di Patrizia Desole, presidente del centro antiviolenza Prospettiva Donna e Maria Luisa Sari, che guida il Cif, Centro Italiano Femminile. «L'Associazione - scrive la Desole - nell'esprimere la propria vicinanza alla donna per quanto accadutole, offre in primo luogo la propria disponibilità, qualora lo volesse, a supportarla sotto ogni profilo. La pericolosità dell’individuo in oggetto era già nota, essendo egli stato condannato, con pena sospesa, per stalking, ai danni di un'altra donna, anch'essa sostenuta dall'associazione. All'epoca l'uomo, davanti al giudice si era dichiarato pentito e bisognoso di aiuto e di attenzione, al punto tale che si perse di vista la donna, lasciata sola a vivere il suo dramma. Le dichiarazioni di scusa e pentimento pronunciate all’epoca ci apparvero inverosimili e oggi, alla luce di quanto si è ripetuto con un’altra vittima, riecheggiano come una beffa atroce». «Il ricorso alla violenza e alla sopraffazione - dichiara Maria Luisa Sari -, sono segni di personalità complesse e incapaci di gestire in modo civile i propri rapporti affettivi e gestire il “rifiuto”. Soprattutto, facendo riferimento al caso specifico è necessaria una “alfabetizzazione sentimentale” da sostenere con le: scuole, le parrocchie, le società sportive e la società civile».

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