La Nuova Sardegna

Olbia

Acqua, i disagi infiniti «Si trovi una soluzione»

di Angelo Mavuli
Acqua, i disagi infiniti «Si trovi una soluzione»

Il sindaco chiede un incontro urgente al nuovo amministratore unico di Abbanoa «Da due anni si convive con non potabilità e perdite». Intesa con la Careddu

04 novembre 2018
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TEMPIO. Un futuro senza Abbanoa per Tempio, Luras, Calangianus e Bortigiadas. A prospettarlo, sempre più concretamente, in questi ultimi due giorni infernali per l’approvvigionamento idrico, è il sindaco Andrea Biancareddu. Il quale, da ieri mattina, dopo l’ennesima interruzione del servizio idrico annunciata come risolto da Abbanoa e invece immediatamente ripropostasi con ancor più gravi disguidi, ha ventilato questa ipotesi.

Capro espiatorio. «Sono stufo dell’ennesimo grave disagio per il quale - scrive Biancareddu -, si indica come capro espiatorio il sindaco che alla fine dei conti può solo protestare a gran voce, fare scioperi della fame, rivolgersi alla magistratura o annunciare provvedimenti severi che a Cagliari, lontanissima anni luce dalle reali necessità della gente, neanche percepiscono». La sfuriata di Biancareddu, cui si unisce anche il sindaco di Luras, Marisa Careddu, arriva all’indomani di due grossi guasti verificatisi sull’acquedotto del Lerno, la cui condotta si sta sempre più spesso rivelando, oltre che malsana, anche vetusta e inadeguata. Anche ieri quando Abbanoa annunciava la fine degli interventi, le perdite riprendevano altrove.

Abramo Garau.«La circostanza - prosegue Biancareddu, alle prese con la regolamentazione del traffico delle autobotti che devono fornire Nuchis, il carcere e le abitazioni -, mi ha indotto, a chiedere assieme alla collega di Luras Marisa Careddu, un incontro urgentissimo a Tempio con Abramo Garau, dal 27 luglio amministratore unico di Abbanoa. A lui di persona vogliamo prospettare la situazione, indegna di un paese civile, nella quale Abbanoa e solo Abbanoa e non i sindaci, lascia le nostre comunità».

Lu Pagghjolu. All’amministratore unico si vuol chiedere conto «oltre che dei disservizi continui, anche dei tempi biblici nell’espletamento degli adempimenti burocratici per la realizzazione della condotta adduttrice fra Lu Pagghjolu e il deposito della Pischinaccia che ci affrancherebbe per sempre dal Lerno. Sei chilometri di condotta, già finanziati dal 2016 con 7 milioni 500 mila euro, svalutati e impantanati in pastoie burocratiche inaccettabili, a fronte di una situazione grave dal punto di vista sociale, umanitario e sanitario. Spero che Abramo Garau accetti l’invito e che arrivi non per confermarci cose che già sappiamo ma con notizie certe e tempistiche di interventi già calendarizzate».

Gestione ai sindaci. «Sono stufo di essere additato ormai come il sindaco responsabile della non potabilità dell’acqua da oltre due anni, o come il sindaco responsabile della chiusura del Paolo Dettori e del disastro della Sanità. Il sindaco, infatti, non è responsabile né dell’una né dell’altra cosa - dice Biancareddu -: è solo una vittima come i suoi concittadini. Se devo essere responsabile allora diano al sindaco la gestione degli enti. In caso contrario anche la protesta irata e quant’altro si voglia aggiungere, diventa una pagliacciata alla quale non voglio piegarmi».

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