La Nuova Sardegna

Olbia

La Maddalena, rimborsi spese regolari: prosciolti gli ex vertici del Parco

di Tiziana Simula
La Maddalena, rimborsi spese regolari: prosciolti gli ex vertici del Parco

Giuseppe Bonanno era indagato per abuso d’ufficio insieme a Ciro Pignatelli e Giovannella Urban. La Procura contestava all’ex presidente la liquidazione di indennità di trasferta per 986 euro

09 novembre 2018
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LA MADDALENA. Procedura regolare, nessun abuso d’ufficio in relazione ai rimborsi spesa. Tutti prosciolti perché il fatto non sussiste. Si chiude così, a distanza di tre anni dai fatti contestati, l’inchiesta giudiziaria che ha visto coinvolto l’allora presidente dell’Ente Parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena Giuseppe Bonanno, il direttore dell’Ente Ciro Pignatelli e il direttore facente funzioni Giovannella Urban. Al termine dell’udienza preliminare che doveva decidere sull’eventuale rinvio a giudizio dei tre, il gup del tribunale di Tempio Andrea Pastori li ha tutti prosciolti dall’accusa di abuso d’ufficio. Nell’accesa arringa, i difensori dell’ex presidente del Parco e della funzionaria, l’avvocato Antonio Villani del Foro di Roma, e dell’ex direttore, gli avvocati Ettore e Lucia Licheri del Foro di Sassari, hanno ribadito «l’insussistenza totale dell’ipotesi accusatoria».

Il Parco con i suoi vertici erano finiti nella bufera nel 2015 quando l’allora procuratore Domenico Fiordalisi diede il via all’inchiesta sui rimborsi spesa relativi agli anni 2012-2013. La Procura di Tempio contestava a Bonanno di aver percepito indennità di trasferta per l’utilizzo del proprio mezzo per lo svolgimento di attività non ispettive nonostante non ne avesse diritto, mentre a Pignatelli e Urban la Procura contestava di aver sottoscritto le determine di liquidazione attestando la regolarità della procedura e la bontà dei documenti prodotti ai fini del rimborso delle indennità. Cosa che, stando sempre alle accuse della Procura, avrebbero provocato all’allora presidente del Parco un ingiusto vantaggio patrimoniale consistito nell’erogazione di 986mila euro. L’accusa a carico dei tre era abuso d’ufficio in concorso tra loro, notevolmente ridimensionata rispetto all’inizio dell’inchiesta quando tra le ipotesi di reato figuravano anche la truffa ai danni dello Stato e il peculato aggravato.

La vicenda giudiziaria aveva suscitato parecchio clamore. Il pm aveva chiesto la custodia cautelare di Bonanno e l’interdizione dai pubblici uffici e la sospensione dall'attività lavorativa dei responsabili amministrativi dell'Ente Parco. Ma il gip del tribunale di Tempio Marco Contu aveva rigettato la richiesta. Bonanno, Pignatelli e Urban erano rimasti al proprio posto di lavoro, mentre l'indagine avviata dalla procura della Repubblica sui rimborsi spese della azienda di Stato veniva notevolmente ridimensionata dal provvedimento del gip che, nella sua ordinanza, riteneva insussistenti i gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei tre indagati. Decisione evidentemente condivisa anche dal gup. Che li ha prosciolti.

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