La Nuova Sardegna

OLBIA. Il Consiglio comunale dà il via libera alle regole per il referendum consultivo. Datato e lontano dalle esigenze attuali, il nuovo regolamento è stato modificato in vista del referendum consultivo sul piano Mancini. Prende forma, passo dopo passo, la decisione del sindaco Settimo Nizzi. Chiedere ai cittadini di pronunciarsi sul Piano anti-alluvione che più preferiscono. La consultazione ha però necessità di regole snelle e paletti. Come ad esempio la composizione della commissione tecnica che dovrà giudicare la regolarità del quesito referendario. L’aula si divide sul tema con diverse sfumature. Non tanto sul regolamento le cui modifiche, alla fine, sono più roba da tecnici. Ma sulla bontà del referendum. Plaude all’iniziativa il consigliere di minoranza, Davide Bacciu, che per primo aveva lanciato la proposta un anno fa. Per l’esponente dell’opposizione è giusto consentire ai cittadini, dopo un percorso di spiegazione e di dibattito ad armi pari, di dire la loro. Se sia meglio la soluzione del Piano Mancini con quattro vasche di laminazione e l’allargamento dei canali oppure quella del Piano Technital, con un lungo canale scolmatore e una vasca di laminazione a Putzolu. Pensiero opposto per la Coalizione civica e democratica. «Non si può scaricare sul cittadino una responsabilità che spetta alla classe politica e ai tecnici – afferma il consigliere Ivana Russu, Pd –. Nessuno ha competenza in materia di ingegneria idraulica tali per poter dire cosa sia meglo per la sicurezza della città e delle persone».

L’iter del referendum va comunque avanti. Il sindaco Nizzi già un mese fa ha parlato con il prefetto annunciando la volontà di sottoporre ai cittadini il quesito in coincidenza con le Regionali di febbraio. Con l’obiettivo di favorire la maggiore partecipazione possibile.