La Nuova Sardegna

Olbia

I reclusi si raccontano agli studenti

I reclusi si raccontano agli studenti

L’occasione è stata la presentazione del loro libro, curato da Giovanni Gelsomino

13 novembre 2018
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NUCHIS. Christian, Mario, Massimiliano, Carmelo, Salvatore, Enrico, Nicola, Michele sono solo alcuni dei detenuti del carcere "Pittalis" di Nuchis che, qualche giorno fa, hanno presentato il loro libro attraverso un viaggio fatto alla scoperta di se stessi e nel saper raccontare agli altri le loro emozioni e i loro stati d'animo. "La luna del pomeriggio", curato da Giovanni Gelsomino, ha coinvolto il pubblico e suscitato un bel dibattito, soprattutto da parte degli studenti dei geometri e del liceo artistico di Tempio e di quelli dell'Alberghiero di Arzachena. E proprio ai ragazzi, i reclusi - rispondendo alle tante domande - hanno raccontato il loro vissuto. Così come hanno fatto nel libro.

Caterina Sergio, direttrice della Casa di Reclusione di Nuchis che ha curato la presentazione del volume ha saluto tutti ed elogiato la bontà educativa del progetto di scrittura creativa, da anni, proposto da Gelsomino. «Emozioni: quelle che ho voluto tirar fuori da chi ha scritto - spiega Giovanni Gelsomino - Il dolore, le frustrazioni, la forza, la paura, ma anche il sollievo, l'orgoglio, lo stupore, l'amore, la noia. Nel libro si scrive di sé e ci vuole un grande coraggio per farlo con sincerità e trasparenza». Per vedere concluso il volume, c'è voluto un anno e mezzo di lavoro. Un lavoro voluto e sentito da tutti quelli che con le loro mani hanno scritto e che, con la loro mente, si sono aperti al mondo esterno, facendo un "tuffo fuori", un tuffo carpiato nel mondo lasciato alle spalle ma ricordato attraverso le emozioni, il file rouge dell'inchiostro indelebile che ha scritto, ad una ad una, le pagine di "La luna del pomeriggio". (s.d.)

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