Estorsione, rapina e lesioni il pm chiede cinque anni
di Tiziana Simula
La Maddalena, processo con rito abbreviato davanti al gip a carico di un 28enne È accusato di aver aggredito e ferito al volto con una bottiglia un compaesano
14 novembre 2018
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LA MADDALENA. Cinque anni di reclusione. È la pena che il pubblico ministero Ilaria Corbelli ha chiesto per Andrea Costa, 28 anni della Maddalena su cui gravano una lunga serie di reati per i quali da maggio scorso si trova in carcere. Ieri mattina assistito dall’avvocato Claudio Mastandrea del Foro di Sassari, è stato processato con rito abbreviato davanti al gip Cristina Arban.
La sentenza sarà letta l’11 dicembre.
Andrea Costa è accusato di essere l’autore di vere e proprie spedizioni punitive nei confronti di un maddalenino da cui esigeva 150 euro per il pagamento dell’hascisc che gli aveva venduto. Per questo, stando all’imputazione, lo avrebbe a più riprese minacciato di morte e aggredito utilizzando anche bottiglie di vetro con le quali lo avrebbe ferito sul viso e dopo averlo tramortito gli avrebbe preso dalle tasche 50 euro.
Aggressione che, stando alle contestazioni della Procura di Tempio, sarebbe stata preceduta da altri tentativi di estorsione: in un’occasione avrebbero gettato in mare la vittima riprendendola col cellulare, e in un’altra, durante il carnevale scorso, lo avrebbe minacciato di morte, sempre per ottenere i soldi dello stupefacente che gli aveva venduto. Tentata estorsione, rapina e lesioni, i reati contestati all’imputato. Ma nello stesso procedimento, la Procura di Tempio contesta ad Andrea Costa anche lo spaccio e l’estorsione per aver con ripetute minacce rivolte ad un altro maddalenino, costretto suo padre a consegnargli 200 euro.
I fatti sono verificati dall’ottobre 2017 all’aprile 2018.
Nei confronti del giovane, il 20 maggio 2018 il gip ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere ritenendo ci fosse il pericolo di reiterazione del reato.
Ieri mattina il processo con rito abbreviato. Presente anche l’imputato, assistito dal suo difensore, che ha reso al gip dichiarazioni spontanee. Il pm ha ribadito l’impianto accusatorio e sollecitato per Andrea Costa una condanna a 5 anni.
La sentenza sarà letta l’11 dicembre.
Andrea Costa è accusato di essere l’autore di vere e proprie spedizioni punitive nei confronti di un maddalenino da cui esigeva 150 euro per il pagamento dell’hascisc che gli aveva venduto. Per questo, stando all’imputazione, lo avrebbe a più riprese minacciato di morte e aggredito utilizzando anche bottiglie di vetro con le quali lo avrebbe ferito sul viso e dopo averlo tramortito gli avrebbe preso dalle tasche 50 euro.
Aggressione che, stando alle contestazioni della Procura di Tempio, sarebbe stata preceduta da altri tentativi di estorsione: in un’occasione avrebbero gettato in mare la vittima riprendendola col cellulare, e in un’altra, durante il carnevale scorso, lo avrebbe minacciato di morte, sempre per ottenere i soldi dello stupefacente che gli aveva venduto. Tentata estorsione, rapina e lesioni, i reati contestati all’imputato. Ma nello stesso procedimento, la Procura di Tempio contesta ad Andrea Costa anche lo spaccio e l’estorsione per aver con ripetute minacce rivolte ad un altro maddalenino, costretto suo padre a consegnargli 200 euro.
I fatti sono verificati dall’ottobre 2017 all’aprile 2018.
Nei confronti del giovane, il 20 maggio 2018 il gip ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere ritenendo ci fosse il pericolo di reiterazione del reato.
Ieri mattina il processo con rito abbreviato. Presente anche l’imputato, assistito dal suo difensore, che ha reso al gip dichiarazioni spontanee. Il pm ha ribadito l’impianto accusatorio e sollecitato per Andrea Costa una condanna a 5 anni.