La Nuova Sardegna

Olbia

Territorio sempre più cosmopolita, Olbia la città del Mezzogiorno con più immigrati

Nella lunga relazione di apertura, Franco Monaco, responsabile del dipartimento immigrazione della Cgil ha difeso il progetto Sprar «che il decreto Salvini vuole invece cancellare» e ricordato l’esemp...

14 novembre 2018
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Nella lunga relazione di apertura, Franco Monaco, responsabile del dipartimento immigrazione della Cgil ha difeso il progetto Sprar «che il decreto Salvini vuole invece cancellare» e ricordato l’esempio di grande integrazione che ha dato Riace. Poi ha fotografato la Gallura. «Una terra sempre più cosmopolita, dove il tasso di immigrazione rispetto alla popolazione è altissimo. Olbia, in cui vivono persone di 83 nazionalità diverse, la più numerosa delle quali è quella romena, è la città del Mezzogiorno d’Italia con la più alta percentuale di immigrati: il 10,1%. In Gallura siamo al 7,5 per cento. Abbondantemente oltre la media regionale (3,3%). A Cagliari città si registra il 5,8%, a Sassari il 3,5 per cento. Ma Olbia, dove negli anni sono state tantissime le iniziative per l’integrazione grazie anche al contributo determinante delle associazioni, spicca anche rispetto ad altre città del Mezzogiorno. A Napoli la percentuale di immigrati è pari al 6 per centro, a Palermo al 3,8 per cento, a Reggio Calabria al 6,5 per cento e a Bari al 4,3%».

Monaco ha infine sottolineato la mobilitazione portata avanti in Gallura a favore degli immigrati, in sinergia tra Comuni, sindacati e associazioni, sia a Olbia che a Santa Teresa e Calangianus». Quindi un cenno al lavoro del Laboratorio interculturale “Labint” fondato da Tonino Cau e presieduto da Aly Cisse che da quando è nato, 22 anni fa, offre tante attività: oltre alla scuola di italiano, promuove corsi, dibattiti e manifestazioni all’insegna del dialogo tra diverse culture.(s.p.)

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