La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, compensi per le commissioni in Municipio: in undici dal gup per peculato

di Tiziana Simula
Olbia, compensi per le commissioni in Municipio: in undici dal gup per peculato

Udienza preliminare al tribunale di Tempio per dirigenti, istruttori tecnici e funzionari del Comune. La Procura: incassati indebitamente 417mila euro. La difesa: è previsto dal regolamento comunale

15 novembre 2018
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OLBIA. Per la Procura avrebbero incassato indebitamente 417mila euro in quattro anni in qualità di componenti delle commissioni giudicatrici delle gare d’appalto del Comune, per i funzionari, invece, quella somma, era dovuta perché prevista dal Regolamento comunale. In undici tra dirigenti, istruttori tecnici e funzionari del comune di Olbia sono finiti nei guai con l’accusa di peculato in concorso. Sono Michele Baffigo, Nicolò Saba, Antonello Zanda, Alessandra Buioni, Sergio Usai, Bastiano Deledda, Mauro Scanu, Patrizia Lei, Fabio Sanna, Giovanni Santo Dettori e Francesco Tola.

L’indagine era scattata nella primavera del 2015 quando l’allora procuratore Domenico Fiordalisi spedì un drappello di agenti della polizia locale (che stava investigando sul caso) negli uffici comunali per sequestrare i faldoni, le delibere e i verbali relativi a diverse gare d’appalto bandite e affidate dal Comune tra il 2007 e il 2010. Appalti relativi alla riqualificazione del centro storico, alla rete del gas, agli impianti di videosorveglianza cittadina, all’appalto dei servizi di manutenzione del verde pubblico, alla raccolta dei rifiuti solidi urbani e altri ancora. Tutti gli indagati, alternativamente, facevano parte delle commissioni giudicatrici, incassando in quattro anni poco meno di mezzo milione di euro. Danaro che, secondo la Procura, è frutto di peculato, ma che i funzionari sostengono spettasse loro in quanto previsti dalla normativa comunale.

Ieri mattina, la vicenda giudiziaria è approdata davanti al gup per l’udienza preliminare nella quale si sarebbe dovuto decidere sull’eventuale rinvio a giudizio o proscioglimento degli indagati. Il difensore di gran parte di loro, l’avvocato Jacopo Merlini, in apertura di udienza, ha però sollevato un’eccezione evidenziando l’omessa notifica al codifensore, l’avvocato Angelo Merlini, anche in fase di conclusione delle indagini preliminari, oltre che di fissazione dell’udienza preliminare. Il fascicolo è dunque ritornato al pubblico ministero.

La Procura contesta a dirigenti, tecnici e funzionari dei vari settori di essersi appropriati, in concorso tra loro, in qualità di pubblici ufficiali alle dipendenze del Comune di Olbia, di somme di denaro ricevute illegittimamente a titolo di retribuzione delle attività svolte in qualità di componenti delle commissioni giudicatrici di gara. Attività che, secondo l’accusa, non doveva essere retribuita perché inclusa nei contratti di lavoro per i dipendenti degli enti locali. La difesa è di tutt’altra opinione e fa leva sul Regolamento comunale, secondo cui, le commissioni di gara non rientrano nel rapporto con la pubblica amministrazione. Nei confronti degli indagati la Procura, nel 2016, aveva anche chiesto la sospensione dall'attività lavorativa, ma il gip del tribunale di Tempio l’aveva rigettata ritenendo che mancasse il requisito essenziale dei gravi indizi di colpevolezza.

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