La Nuova Sardegna

Olbia

Per 8500 famiglie il sogno del reddito di cittadinanza

di Giandomenico Mele
Per 8500 famiglie il sogno del reddito di cittadinanza

Poche nuove offerte di lavoro, molte ombre sull’applicazione del provvedimento I dati del Centro per l’impiego: da gennaio solo 152 avvisi per 230 posti assegnati  

15 novembre 2018
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OLBIA. Tanto reddito di cittadinanza, poche nuove offerte di lavoro. Numeri alla mano, 8500 nuclei familiari in cerca del reddito di cittadinanza, di fronte a 152 avvisi per 230 posti di lavoro di nuova creazione assegnati nei primi 10 mesi del 2018 dal Centro per l’impiego di Olbia. Numeri incommensurabilmente distanti, nonostante la sede di Olbia dell’Aspal, l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro, sia una delle più efficienti nell’isola: con una crescita del 15% rispetto al 2017 sul piano delle nuove proposte di impiego. Il punto è che, anche riducendo la platea dei beneficiari, rispetto al modello di Isee di riferimento, la distanza resta siderale.

Numeri distanti. Sarà un compito al limite della fantascienza quello che attende il Centro per l’impiego di Olbia, davanti alla, in verità ancora piuttosto confusa, applicazione del reddito di cittadinanza. Il provvedimento che segna mediaticamente la politica del M5S al governo, davanti alla realtà dei territori, sembra un libro dei sogni liberamente interpretato. Infatti, la platea dei potenziali beneficiari è talmente ampia che, dall’altro lato, quella dell’offerta di lavoro, non si potranno mai raggiungere numeri minimamente consoni. E questo nonostante il Cpi di Olbia stia già iniziando a lavorare su un’ipotesi di implementazione dei compiti sul fronte proprio delle politiche attive del lavoro. «Non sappiamo ancora nulla di ufficiale sul reddito di cittadinanza, ma posso dire che stiamo lavorando insieme al Comune a una ricognizione sui percettori del Reis (Reddito di inclusione sociale) – spiega Sergio Arnò, responsabile del Centro per l’impiego –. Costituiamo parte di una struttura multidisciplinare che lavora sui Piani Plus dei Comuni, nella quale noi come Aspal ci occupiamo della parte che concerne il tema della perdita del lavoro e le situazioni di disagio economico. Allo stato attuale, sono circa 250 le persone che percepiscono il Reis, anche se non tutte potrebbero rientrare all'interno di una casistica legata al Reddito di cittadinanza". Inclusione sociale, povertà estreme, dispersione scolastica. I profili sono tanti, ma il dato regala ancora più incertezza sul sistema che dovrà sovraintendere l’applicazione del reddito di cittadinanza.

L’esercito dei poveri. I dati sono stati elaborati dal Sole 24 Ore sulla base delle rilevazioni del ministero del Lavoro e dell’Istat. L’isola si trova ai piani alti nella classifica della distribuzione del reddito di cittadinanza, insieme alle altre regioni del centrosud, dove gli Isee sono mediamente più bassi del nord e centronord. In trentaquattresima posizione, a livello nazionale, c’è proprio la provincia di Olbia-Tempio, con 8500 famiglie pari alla percentuale dell’11,5%. L’ultima come coefficiente, ma con una platea potenziale comunque sovradimensionata rispetto alle occasioni di lavoro che il tessuto economico e produttivo dell’ex provincia, pur la più dinamica della Sardegna, riesca a offrire. Una realtà produttiva dove il turnover è strutturalmente difficile, con un alto tasso di stagionali che tendono a rientrare nell’impiego precedente, dopo la pausa del periodo invernale.

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