La Nuova Sardegna

Olbia

Lite davanti alla scuola, una coppia incriminata

Lite davanti alla scuola, una coppia incriminata

La discussione di via Roma con una vigilessa per terra: versioni contrapposte La madre della bimba disabile e il compagno accusati di resistenza e oltraggio

16 novembre 2018
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OLBIA. Lei, madre di una bimba disabile, è accusata di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e di essersi rifiutata di fornire le proprie generalità. Il compagno, anche di procurate lesioni. La vicenda della lite davanti alla scuola di via Roma, non si è risolta. Anzi. Si complica. E secondo gli investigatori della polizia locale, la coppia che ha avuto una discussione con la vigilessa finita per terra, deve rispondere di questi reati. Lui sarebbe anche accusato di aver spinto la vigilessa alla quale, il pronto soccorso, ha assegnato 15 giorni di cure.

I due, che sono stati interrogati ieri al comando della polizia locale, hanno invece dato una versione completamente diversa e il loro avvocato Angelo Merlini si sta attivando nelle indagini difensive e ascolterà tutte le persone informate sui fatti. Molte delle quali, in base alle testimonianze, avrebbero già raccontato di aver visto la vigilessa lasciarsi andare, senza essere spinta da nessuno. «C’è un’indagine in corso - ha detto il comandante della polizia locale Giovanni Mannoni- e la situazione verrà chiarita nelle sedi opportune. E’ importante però sottolineare che nessun cittadino può offendere o minacciare una persona che indossa una divisa e, ancora meno, può arrivare a usare le mani. Nello stesso tempo sottolineo quanto sia difficile, spesso, per un agente, fare il proprio lavoro pur di garantire la sicurezza dei bambini davanti alle scuole soprattutto a causa di quei genitori poco rispettosi che parcheggiano le auto senza rispettare i divieti, ostacolando il traffico e creando seri problemi di sicurezza. Tante volte, infatti, riceviamo segnalazioni di questo tipo da parte di famiglie che devono combattere ogni giorno con una giungla di auto che si fermano dove non possono al suono della campanella. Qualche volta abbiamo cercato di fare prevenzione, altre volte siamo intervenuti con la repressione. Ma nel complesso, sono sempre situazioni difficili da gestire».

E di difficile soluzione sembra anche il caso di via Roma dove la mamma di una bimba disabile e il suo compagno sono stati incriminati. Tutto sarebbe nato da una lite scoppiata nel momento in cui il padre della piccola (che può muoversi solo con l’aiuto di un girello) non ha trovato libero il posto per la sua macchina destinato ai portatori di handicap. Lui però sarebbe andato via appena cominciata la discussione con la vigilessa, mentre la stessa agente avrebbe inseguito alla loro auto la madre della bambina e il suo compagno (arrivati nel frattempo) per identificarli. I due, che dovevano andare al lavoro, avrebbero detto alla vigilessa di prendere il numero di targa. E l’agente si sarebbe messa davanti alla macchina per bloccarla. Lui, a quel punto, sarebbe sceso per far proseguire comunque la manovra ma senza toccare la vigilessa, finita poi per terra e trasportata all’ospedale con un’ambulanza. L’agente, invece, avrebbe dato la versione opposta. (s.p.)

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