La Nuova Sardegna

Olbia

Posada, cinquantamila euro dall’imposta di soggiorno

di Sergio Secci
Posada, cinquantamila euro dall’imposta di soggiorno

Il Comune traccia il bilancio della prima estate con l’introduzione della tassa. Il vice sindaco Careddu: «Utilizzeremo i soldi per migliorare i servizi turistici»

17 novembre 2018
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POSADA. Dovrebbero essere rispettati gli obiettivi economici che l’amministrazione comunale si è posta con l’istituzione dell’imposta di soggiorno. Il conteggio che si sta concludendo in questi giorni (non tutti gli esercizi turistici hanno ancora versato il saldo dell’imposta che scadeva il primo novembre), ha permesso di calcolare per le casse del Comune di Posada un introito che si aggira sui cinquantamila euro. Soldi che dovrebbero essere spesi per incentivare i servizi destinati ai turisti e rendere più fruibili alcuni scorci del territorio. «Come avevamo ampiamente anticipato a momento della decisione di applicare l’imposta – dice il vicesindaco con delega al turismo Giorgio Careddu – useremo questi soldi per servizi che erogheremo nel corso della prossima stagione turistica. A questo proposito, per raccogliere le proposte degli esercenti turistici , organizzeremo un incontro con gli operatori per studiare una serie di eventi per l’estate. La volontà è anche quella di realizzare un consorzio tra pubblico e privato che operi con la collaborazione della Pro loco per le varie iniziative. La proposta dell’assessore regionale al turismo Argiolas ci è piaciuta – prosegue Careddu – occorre infatti sviluppare un azione di marketing collaborativa tra le varie istituzioni interagendo anche con il Portale Sardegna e creando degli eventi che occupino due tre giorni consecutivi portando quindi i partecipanti a soggiornare nel nostro territorio». Su quali servizi puntate i particolare? zL’idea è di aprire un ufficio turistico e insieme al portale Sardegna, dare le informazioni ai turisti ma anche la possibilità di prenotare nelle strutture ricettive di Posada. Ora abbiamo circa 40 bed & breakfast, 4 hotel, tre agriturismo, un residence un camping, e numerose seconde case. Non un turismo di massa, quindi, ma persone che mostrano interesse particolare per l’ambiente e per la cultura che il paese offre». Mirko Murgia capogruppo dell’opposizione, si augura che questi introiti, vengano spesi per la promozione turistica di Posada e il miglioramento dei servizi. «Occorre anche una più attenta pianificazione della stagione turistica con l’organizzazione di eventi capaci di trattenere gli ospiti in paese, stimolando un economia circolare che veda coinvolte tutte le attività. Sarebbe anche una buona idea investire parte dei ricavi in un programma di formazione al turismo magari di web marketing sia per gli operatori stessi ma anche per i giovani».

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