La Nuova Sardegna

Olbia

Guidare in sicurezza, una lezione per gli studenti

Guidare in sicurezza, una lezione per gli studenti

Anche a Tempio la conferenza informativa della Provincia sui pericoli e le regole da rispettare

19 novembre 2018
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TEMPIO. Una conferenza informativa sulle insidie e i pericoli della strada. Dopo Olbia, ha fatto tappa anche a Tempio, richiamando nutrite delegazioni di studenti delle scuole superiori nell’auditorium del Tecnico “Ferracciu”. Come spesso accade in queste occasioni, c’è stato chi ha seguito con interesse gli interventi degli esperti, ponendo anche domande precise e pertinenti, e chi, dall’altra parte, si è fatto invece coinvolgere meno. Ci hanno guadagnato naturalmente i primi, perché l’educazione stradale non è un optional e nessuno, in questo specifico campo, può dire di saperne quanto basta. Soprattutto quando si tratta di ragazzi che inizieranno a frequentare a breve corsi e lezioni per conseguire la patente. Un traguardo che viene sempre più visto come una sorta di rito di passaggio all’età adulta. Organizzata dalla Provincia, la conferenza voleva dimostrare che l’educazione stradale è uno dei pilastri di una cittadinanza consapevole e responsabile che deve tutelare utenti “deboli” come pedoni, ciclisti e motociclisti. Verso questo obiettivo hanno voluto convergere gli interventi dei diversi relatori. Alla presenza del ds del Ferracciu, Stefano Manca, gli esperti si sono serviti dei dati di un questionario che ha coinvolto più di un migliaio di studenti. Da questi, come ha fatto presente Pasquale Russo, risulta che un po’ tutti attribuiscono le responsabilità di sinistri all’azione di automobilisti incauti. Si tratterebbe però di un concorso di responsabilità, perché non sempre la dinamica delle cause di un incidente può essere totalmente ascritta allo stile di guida di un automobilista. Il messaggio, ripetuto anche dagli altri relatori (Ilaria Campeggio, capitano dei carabinieri di Tempio, Nello Magliona, Inti Piras, Gian Mario Fois, Paolo Aisoni, capitano dei vigili urbani di Tempio, Matteo Valdes, dell’Università di Sassari), è risultato chiaro a tutti: le regole ci sono, riguardano tutti e da tutti vanno rispettate. «La strada - ha, infatti, detto il dirigente del Settore 7, Pasquale Russo – non è un videogame e le regole che impone vanno rispettate anche se altri non lo fanno». Come dire: il rispetto delle regole non è una prassi unilaterale, da mettere in pratica solo se gli altri fanno quello che anche noi dovremmo fare. (g.pu.)

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