La Nuova Sardegna

Olbia

A Spiritu Santu i rifiuti della Campania

Giandomenico Mele
A Spiritu Santu i rifiuti della Campania

I camion “avvistati” da Unidos e il Cipnes precisa: «Tutto in regola, è consentito dalla legge in regime di libero mercato»

20 novembre 2018
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OLBIA. L’emergenza rifiuti della Campania arriva fino a Olbia. Questa volta, però, siamo lontani anni luce dai trasporti eccezionali o dalle polemiche tutte interne al governo gialloverde. A innescare il dibattito arriva, ancora una volta, la denuncia via web di Mauro Pili, con il leader di Unidos che ha svelato la notizia dello sbarco di camion carichi di rifiuti provenienti da Campania e Lazio, diretti nelle discariche di Olbia e Carbonia.

La denuncia. «Sardegna discarica di rifiuti di ogni genere per Campania e Lazio, nelle discariche dell’isola si sta consumando l’ennesimo affronto ambientale – scrive Pili sul suo profilo Facebook -. In silenzio, con contratti nascosti a tutti, la Sardegna sta diventando nuovamente una discarica di rifiuti della Campania, in particolar modo delle società di Caserta che stanno realizzando un vero e proprio traffico di immondizia proveniente dalla Terra dei Fuochi. Si tratta di due fatti gravissimi registrati nelle ultime ore, che sono prova evidente di quanto sta accadendo nel perverso sistema dello smaltimento dei rifiuti». La realtà, tuttavia, sembrerebbe essere meno apocalittica della versione offerta da Pili.

La replica del Cipnes. A stretto giro arriva, infatti, la replica del Cipnes, il consorzio industriale che gestisce la discarica di Spiritu Santu. In primo luogo i rifiuti conferiti sono fanghi di depurazione, provenienti appunto dalla Penisola. E si tratta di quantità di rifiuti che, in regime di libero mercato, le discariche accolgono dietro compenso economico. Secondo quella che, anche per i rifiuti, è la legge della domanda e dell’offerta. «La quantità di rifiuti, fanghi di depurazione delle acque reflue provenienti dalla Campania, è di circa 30/40 tonnellate alla settimana, fino a un massimo di 1500 tonnellate annue – spiega Giovanni Maurelli, responsabile del Cipnes per la discarica consortile -. Una percentuale esigua rispetto alle 93 mila tonnellate/anno, la quantità regolarmente autorizzata e smaltita complessivamente dall’impianto di Spiritu Santu. Il conferimento dei rifiuti provenienti da un’altra regione è consentito dalle leggi vigenti, in un mercato libero che si estende a tutti i Paesi della Comunità europea. Del resto anche la Sardegna conferisce una parte di rifiuti nellaPenisola».

Movimento 5stelle. Non si è fatto attendere l’intervento sulla vicenda del M5S, da sempre battagliero sul fronte della discarica. «Le criticità sulla discarica di Spiritu Santu non finiscono mai. Il sindaco deve rassicurare la cittadinanza e smentire sul presunto conferimento di rifiuti da parte di altre regioni, aggravando così la situazione di un impianto già interessato da numerose criticità – scrivono i consiglieri comunali del M5S, Maria Teresa Piccinnu e Roberto Ferinaio -. Verificheremo nelle sedi ministeriali competenti, chiedendo chiarezza una volta per tutte sulla situazione di Spiritu Santu. Rimarchiamo la nostra posizione in merito alla salute e alla tutela dell'ambiente e del cittadino».

Decreto Genova. Una brutta sorpresa per i 5Stelle, su questo fronte, sembrerebbe arrivare proprio dai loro colleghi parlamentari. «Bisogna far presente che, in base al recentissimo “Decreto Genova” approvato dal Parlamento, proprio per sopperire a un’insufficienza impiantistica a livello nazionale in merito allo smaltimento di fanghi di depurazione, è stato autorizzato uno spargimento sul suolo venti volte superiore rispetto al passato delle concentrazioni di idrocarburi all’interno del fango stesso – conferma Giovanni Maurelli del Cipnes -. In ogni caso questi fanghi vengono inviati in discarica previo trattamento e non sparsi nella campagna».



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