Tempio, abusi edilizi: a Masconi le ville saranno demolite
Angelo Mavuli
San Pasquale, scatta l’ordinanza dell’ufficio tecnico comunale. Sono 25 le persone coinvolte nell’inchiesta della Procura sulla lottizzazione
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TEMPIO. A distanza di qualche giorno dal sequestro della lottizzazione di Masconi, nella frazione di San Pasquale, ricadente prevalentemente nel comune di Tempio, (sette ville di cui cinque perfettamente finite e due in stato di avanzata realizzazione, altre due ville in territorio di Santa Teresa, più un intrico di strade interne e altre opere e strutture di servizio tutte finite), l’architetto Giancarmelo Serra, dirigente comunale (settore Servizi al patrimonio e al territorio) di Tempio, ha approvato l’ordinanza di demolizione numero 116 predisposta dal geometra Salvatore Bicchiri, responsabile del procedimento. È l’ultimo passaggio dell’inchiesta avviata dalla Procura di Tempio e culminata con il sequestro della lottizzazione.
Un atto lungo e dettagliato nel quale, oltre la demolizione della ville abusive si chiede anche il ripristino dello stato dei luoghi che si affacciano, con un panorama mozzafiato, sulle Bocche di Bonifacio. Minuziosa nel provvedimento comunale anche la descrizione del sito ed il contesto territoriale classificato tutt’ora nel vigente Programma di fabbricazione come zona omogenea “E-Agricola”. «Dall’esame condotto – si legge fra l’altro nel provvedimento – sono emersi una serie di indizi che dimostrano l’inserimento dei manufatti in un disegno complessivo riconducibile ad una lottizzazione abusiva».
Meticolosa e pignola, come deve essere, anche la descrizione dell’attuale situazione e i titoli di proprietà che rileva che i nuovi lotti individuati, rispetto agli originali, «sono stati oggetto di ulteriori e successivi frazionamenti e di atti di compravendita tra diversi soggetti tanto da modificare forma e dimensione dei lotti originali che risultavano invece al momento del rilascio delle concessioni edilizie». Il provvedimento del Rup oltre che una serie di misure drastiche, quale la demolizione e il ripristino dei luoghi, doverosamente ricorda che contro tale decisione “è possibile presentare ricorso al Tribunale amministrativo della Regione, entro 60 giorni dalla notifica dell’atto». I destinatari del provvedimento, debitamente elencati e motivati per la loro personale implicazione, sono: Luca Fedi in qualità di legale rappresentante della Società EdilDomus srl con sede legale in Via Falcone n.5 a Milano, proprietaria del terreno dove è stato realizzato il fabbricato denominato “B” ora di proprietà di Flavia Morellato. Questo stesso nominativo però apparirà, sempre come proprietaria, anche nell’invio del provvedimento alla Maria Grazia De Zorzi, per un fabbricato denominato “A” e per il quale la De Zorzi risulta in qualità di comodataria richiedente e ad Alessandro Gilardi, legale responsabile della società Hope 2010 con sede legale in via Gaetano Giardino 9 a Torino. La Edil Domus, proprietaria di altri fabbricati, viene più volte citata anche nelle notifiche del provvedimento inviate a Domenico Radice. Gli altri destinatari, a diverso titolo, sono: Rinaldo Borri, Domenico Radice, Marco Luchetti, Francesco Zanchi, Maria Bodini, Agata Finardi, Marco Lucchetti, Stefano Pellici, Roberto Sangalli, Luca Marini, Paolo Sodini, Oscar Papa, Carlo Nazzaro Mollica, Achille Arisi, Michele Massafra, Luigi Mainetti, Andrea Brigada, Yevhen e Olha Bughera e infine Pier Mario Mannoni di Santa Teresa Gallura in qualità di impresa esecutiva dei fabbricati denominati A, B, C e D, Giacomo Giordo titolare della Ditta Sorgente Solare, in qualità di impresa costruttrice della piscina e dei fabricati A e C edinfine l’architetto Renato Lattuneddu in qualità di progettista e direttore dei lavori. Quest’ultimo, interpellato qualche giorno fa, ha dichiarato «di avere piena fiducia nella giustizia. Sono sicuro – ha aggiunto lo sresso professionista – che verrà fatta piena luce sulla vicenda, in quanto i fabbricati, anche rurali, sono stati realizzati, nel corso del tempo, a seguito di regolare titolo abilitativo rilasciato da parte del Comune».
Un atto lungo e dettagliato nel quale, oltre la demolizione della ville abusive si chiede anche il ripristino dello stato dei luoghi che si affacciano, con un panorama mozzafiato, sulle Bocche di Bonifacio. Minuziosa nel provvedimento comunale anche la descrizione del sito ed il contesto territoriale classificato tutt’ora nel vigente Programma di fabbricazione come zona omogenea “E-Agricola”. «Dall’esame condotto – si legge fra l’altro nel provvedimento – sono emersi una serie di indizi che dimostrano l’inserimento dei manufatti in un disegno complessivo riconducibile ad una lottizzazione abusiva».
Meticolosa e pignola, come deve essere, anche la descrizione dell’attuale situazione e i titoli di proprietà che rileva che i nuovi lotti individuati, rispetto agli originali, «sono stati oggetto di ulteriori e successivi frazionamenti e di atti di compravendita tra diversi soggetti tanto da modificare forma e dimensione dei lotti originali che risultavano invece al momento del rilascio delle concessioni edilizie». Il provvedimento del Rup oltre che una serie di misure drastiche, quale la demolizione e il ripristino dei luoghi, doverosamente ricorda che contro tale decisione “è possibile presentare ricorso al Tribunale amministrativo della Regione, entro 60 giorni dalla notifica dell’atto». I destinatari del provvedimento, debitamente elencati e motivati per la loro personale implicazione, sono: Luca Fedi in qualità di legale rappresentante della Società EdilDomus srl con sede legale in Via Falcone n.5 a Milano, proprietaria del terreno dove è stato realizzato il fabbricato denominato “B” ora di proprietà di Flavia Morellato. Questo stesso nominativo però apparirà, sempre come proprietaria, anche nell’invio del provvedimento alla Maria Grazia De Zorzi, per un fabbricato denominato “A” e per il quale la De Zorzi risulta in qualità di comodataria richiedente e ad Alessandro Gilardi, legale responsabile della società Hope 2010 con sede legale in via Gaetano Giardino 9 a Torino. La Edil Domus, proprietaria di altri fabbricati, viene più volte citata anche nelle notifiche del provvedimento inviate a Domenico Radice. Gli altri destinatari, a diverso titolo, sono: Rinaldo Borri, Domenico Radice, Marco Luchetti, Francesco Zanchi, Maria Bodini, Agata Finardi, Marco Lucchetti, Stefano Pellici, Roberto Sangalli, Luca Marini, Paolo Sodini, Oscar Papa, Carlo Nazzaro Mollica, Achille Arisi, Michele Massafra, Luigi Mainetti, Andrea Brigada, Yevhen e Olha Bughera e infine Pier Mario Mannoni di Santa Teresa Gallura in qualità di impresa esecutiva dei fabbricati denominati A, B, C e D, Giacomo Giordo titolare della Ditta Sorgente Solare, in qualità di impresa costruttrice della piscina e dei fabricati A e C edinfine l’architetto Renato Lattuneddu in qualità di progettista e direttore dei lavori. Quest’ultimo, interpellato qualche giorno fa, ha dichiarato «di avere piena fiducia nella giustizia. Sono sicuro – ha aggiunto lo sresso professionista – che verrà fatta piena luce sulla vicenda, in quanto i fabbricati, anche rurali, sono stati realizzati, nel corso del tempo, a seguito di regolare titolo abilitativo rilasciato da parte del Comune».