La Nuova Sardegna

Olbia

lite davanti alla scuola 

Depositate le memorie difensive

Depositate le memorie difensive

Secondo le testimonianze la vigilessa non sarebbe stata spinta

06 dicembre 2018
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OLBIA. Sono state depositate ieri in Procura le memorie difensive in merito alla vicenda accaduta il 14 novembre scorso, quando davanti alla scuola di via Roma scoppiò una lite tra la madre di una bambina disabile e il suo compagno, e una vigilessa, finita poi a terra, e alla quale il pronto soccorso ha assegnato 15 giorni di cure. La donna e il suo compagno sono indagati: lei, è accusata di essersi rifiutata di fornire le proprie generalità e di oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lui, di oltraggio e di lesioni. Secondo l’ipotesi di reato, sarebbe stato lui ad aver spinto la vigilessa facendola cadere a terra. Diversa la versione emersa dalle testimonianze delle persone presenti al momento del fatto. I difensori dei due indagati, gli avvocati Angelo Merlini, Donatella Corronciu e Cristina Mele, hanno depositato le memorie difensive: sono state sentite sette persone e non è escluso che ne vengano sentite altre. Tutti hanno dato una versione diversa da quella ipotizzata nel capo d’imputazione. Che la vigilessa, cioè, non sia stata spinta dall’uomo che non l’avrebbe neanche toccata, ma che sia caduta da sola. Nella memoria difensiva, i legali, chiedono al pm di valutare se il comportamento dell’agente sia un atto arbitrario o se non integri gli estremi dell’abuso. Sulla vicenda l’indagine è ancora in corso. Secondo una prima ricostruzione, la vigilessa avrebbe inseguito la madre della bambina e il suo compagno che andavano verso la macchina, per identificarli. I due, che dovevano andare al lavoro, le avrebbero detto di prendere il numero di targa. L’agente si sarebbe messa davanti alla macchina per bloccarla. Lui, a quel punto, sarebbe sceso per far proseguire la manovra ma senza toccare la vigilessa, finita poi per terra.

L’agente, invece, avrebbe dato la versione opposta. (t.s.)

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