La Nuova Sardegna

Olbia

indagine sulla discarica 

Nizzi: «Sui rifiuti a Spiritu Santu il Comune di Olbia parte offesa»

Nizzi: «Sui rifiuti a Spiritu Santu il Comune di Olbia parte offesa»

OLBIA. Parte offesa, vittima. Il sindaco Settimo Nizzi precisa la posizione del Comune di Olbia nella vicenda dei rifiuti arrivati dalla Campania nella discarica. Lo fa mostrando la notifica con cui...

08 dicembre 2018
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OLBIA. Parte offesa, vittima. Il sindaco Settimo Nizzi precisa la posizione del Comune di Olbia nella vicenda dei rifiuti arrivati dalla Campania nella discarica. Lo fa mostrando la notifica con cui la Procura annuncia l’avviso di accertamento tecnico notificato dai carabinieri di Loiri Porto San Paolo e trasmesso dalla Procura di Tempio, titolare dell’inchiesta su presunte illeciti nello smaltimento. L’avviso è alle parti offese Comune di Olbia e provincia di Sassari-zona omogenea Olbia-Tempio. «Un atto ufficiale che serva per fare chiarezza ma soprattutto per rasserenare gli animi dei nostri concittadini – dice il sindaco Nizzi –. Secondo qualcuno sarei stato io l’artefice di quanto successo a Spiritu Santu. L’atto della Procura di Tempio dice in modo chiaro che il Comune è parte offesa». Il primo cittadino ricorda poi l’importante data dell’11 dicembre quando verrà dato l’incarico a Maria Bonaria Corrias, direttore dell’Arpa Nuoro-Ogliastra. La consulente dovrà procedere ai campionamenti e alle analisi dei fanghi insieme al personale dell’Arpas. «Un passo importante – commenta Nizzi –. Che servirà per fare chiarezza su una situazione molto delicata e che ci sta molto a cuore».

Il 28 novembre i Noe avevano fatto scattare i sigilli nell’impianto di Spiritu Santu gestito dal Cipnes dove erano stati accumulati i fanghi di depurazione provenienti dalla Campania. Il gip del tribunale di Tempio ha convalidato parzialmente il sequestro preventivo. Sei le persone indagate, tra le quali il presidente del Cipnes Mario Gattu e il responsabile del settore igiene ambientale Gianni Maurelli. La Procura ritiene che i fanghi di depurazione delle acque reflue arrivati a bordo di semirimorchi dalle province di Caserta e Napoli siano rifiuti pericolosi. Conterrebbero idrocarburi e zinco e pertanto non sarebbero ricevibili, né lavorabili nella discarica consortile di Murta Maria. (se.lu.)

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