La Nuova Sardegna

Olbia

Nuovi controlli nella discarica l’Arpas preleva i rifiuti sospetti

Nuovi controlli nella discarica l’Arpas preleva i rifiuti sospetti

Il materiale sarà analizzato la prossima settimana. A Spiritu Santu anche carabinieri e avvocati Secondo la Procura i fanghi arrivati dalla Campania sarebbero pericolosi. Gli indagati sono sei 

12 dicembre 2018
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OLBIA. Sono entrati con il sole e sono usciti con il buio della notte. Le operazioni di campionamento sono procedure molto lunghe che richiedono un lavoro certosino che può durare parecchie ore. Gli specialisti dell’Arpas hanno passato una giornata intera nella discarica di Spiritu Santu. Con loro anche i Noe, alcuni tecnici e una pattuglia di avvocati. I risultati non si conoscono, visto che le analisi cominceranno solo tra una settimana. Si tratta comunque di un accertamento tecnico che rappresenta un passo fondamentale dell’ormai nota inchiesta della Procura di Tempio, che ritiene che i fanghi di depurazione delle acque reflue arrivati nella discarica del Cipnes dalla Campania siano rifiuti pericolosi per la presenza di idrocarburi e zinco e quindi non ricevibili né lavorabili. L’inchiesta, coordinata dal procuratore Gregorio Capasso, vede indagate sei persone.

I prelievi. Nella stazione dei carabinieri di Porto San Paolo la Procura ha conferito l’incarico a Maria Bonaria Corrias, direttore dell’Arpa Nuoro-Ogliastra. Poi, come disposto dal procuratore Gregorio Capasso, la lunga tappa in discarica. Qui il personale specializzato dell’Arpas ha prelevato una serie di campioni nell’area finita sotto sequestro a fine novembre. I campionamenti sono cominciati in tarda mattinata e sono proseguiti fino alla sera. Accertamenti che hanno riguardato i rifiuti sequestrati il 28 novembre ma anche i fanghi prelevati il 19 settembre dai carabinieri di Loiri Porto San Paolo, oltre che tutti i rifiuti che si trovano in discarica e ritenuti di interesse per le indagini. Presenti, oltre il personale Arpas, anche i Noe, un tecnico per ogni parte offesa, cioè il comune di Olbia e la Provincia, e infine gli avvocati delle persone indagate.

L’inchiesta. Lo scorso 28 novembre i Noe avevano messo sotto sequestro (poi parzialmente convalidato) parte della discarica. L’inchiesta della procura vede indagate sei persone, tra cui il presidente del Cipnes Mario Gattu e il responsabile del settore igiene ambientale Gianni Maurelli. I dirigenti del Cipnes sono difesi dall’avvocato Marzio Altana, che ieri ha assistito agli accertamenti in discarica insieme ai legali Alberto Sechi, Carlo Bonsano, Flaminia Conti e Roberto Onida, che difendono i rappresentanti e presidenti dei cda delle società che gestiscono gli impianti di depurazione da cui provengono i fanghi e le società di trasporto che hanno portato il carico a Olbia. (d.b.)

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