La Nuova Sardegna

Olbia

Tre giorni per smontare la gru

di Serena Lullia
Tre giorni per smontare la gru

Se non lo faranno le ditte proprietarie ci penserà il Comune venerdì e addebiterà i costi alle imprese

12 dicembre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Ultimatum alla gru che tiene in ostaggio le 13 famiglie della palazzina di via Emanuela Loi. Il Comune ha inviato una lettera alle due ditte che si scaricano la paternità della struttura di acciaio. Hanno tre giorni per rimuovere a loro spese la gru pericolante che minaccia di cadere sull’edificio di zona San Nicola. Scaduto il termine sarà il Comune a occuparsi di smontarla e addebitarne i costi alle imprese inadempienti. Nel frattempo l’immobile di tre piani resta vuoto, sgomberato per motivi di sicurezza.

Problema vecchio. Davanti alla rabbia dei cittadini, costretti ad abbandonare all’improvviso le loro abitazioni domenica sera, l’ente locale ci mette un po’ di dinamismo. Anche se tardivo. Da quattro anni la palazzina al civico 18, all’angolo tra via Loi e via Lussu, vive con quel gigante di 25 metri sopra la testa. Acciaio e ruggine che oscillano ad alta quota. Più volte i proprietari, attraverso l’amministratore del condominio, avevano chiesto alle imprese l’immediata rimozione anche con atti formali. La gru era rimasta lì dopo che nel quartiere di San Nicola era venuto su l’immobile bianco. Chiuso il cantiere era nato un contenzioso, finito poi in tribunale, tra le ditte che si erano divise l’appalto. A farne le spese i 13 proprietari, costretti a convivere con quella presenza fissa. Fino a domenica sera quando il forte vento ha fatto scattare l’allarme. I vigili del fuoco e la polizia locale hanno fatto un sopralluogo e non hanno potuto fare altro che accertare la pericolosità. La gru non può roteare su sé stessa. Un guasto meccanico ha inchiodato il braccio metallico. Condizione che lo rende ancora più sensibile alle oscillazioni del vento. I giorni passano e quell’artodi acciaio si arrampica verso il cielo con una curva sempre più marcata e pericolosa.

Countdown. Per gli inquilini di via Loi è partito il conto alla rovescia. Nel frattempo quasi tutti loro hanno trovato ospitalità da parenti e amici. All’hotel Panorama, messo a disposizione dal Comune degli sfollati, alloggia una persona e una coppia insieme alla figlia di due mesi. Ieri mattina una delegazione di residenti ha salito le scale dell’ex palazzo Scolastico fino al terzo piano per parlare con i tecnici comunali. Un faccia a faccia durante il quale è stato comunicati l’invio della lettera alle imprese e l’ultimatum dei tre giorni. Atto pragmatico ma come sottolineano alcuni arrivato fuori tempo massimo. Se fosse stato fatto anni fa nessun residente di via Loi si sarebbe trovato a vivere la difficile condizione di sfollato.

Scortati a casa. Da lunedì sera i vigili del fuoco e gli agenti della polizia locale sono a disposizione delle famiglie per rientrare nelle loro abitazioni e prendere vestiti. Con l’ordinanza di sgombero nessuno, per motivi di sicurezza, è autorizzato a entrare nella palazzina senza essere accompagnato.

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative