La partenza è con due big del Gemelli
Antonia Carla Testa e Antonio Valassina sono stati i primi a mettersi al lavoro
13 dicembre 2018
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OLBIA. La professoressa Antonia Carla Testa è una luminare dell’ecografia ginecologica. Conosciuta e apprezzata a livello internazionale, è ricercatrice e responsabile scientifica del Centro di Ecografia in Ginecologia Oncologica al Policlinico Gemelli. Il professor Antonio Valassina è un big di Ortopedia e Traumatologia, sempre al Gemelli. Sono stati loro, ieri, a far partire l’attività ambulatoriale al Mater Olbia. Lui si limita a dire poche parole: «E’ stata una giornata straordinaria. Abbiamo solo cominciato, ma offriremo anche a tutti i pazienti che verranno qui, la nostra competenza in sinergia con la sanità di tutta l’isola».
Sinergia, sistema, rete. Parole che ha ripetuto spesso anche Antonia Carla Testa. Lei, però, è andata oltre.
«La prima paziente che ho visitato - racconta - si è messa a piangere dalla gioia e condividere questo entusiasmo è stato toccante. Ma la sua emozione è stata anche la mia. Mi sono commossa nel vedere una struttura dalle potenzialità enormi e ho pensato a quanto valore darà a questo territorio. Il mio auspicio è di arrivare a dimostrare che si può fare sul serio un grande lavoro di squadra con la rete sarda. Ricordo le parole che Madre Teresa disse a Chiara Lubich: “Quello che io posso dare, non puoi darlo tu. E quello che puoi fare tu, non posso farlo io”. Noi portiamo in quest’isola la nostra esperienza, ma ciò che la rete può fare in Sardegna è altrettanto importante. Il Mater Olbia è un fiore che sta sbocciando. Qui si può curare il malato a un altissimo livello con grandi professionalità mediche, ma si può garantire anche una vera accoglienza. Ho visto le prime persone che hanno cominciato a lavorare in questo ospedale. Sono davvero speciali». (s.p.)
Sinergia, sistema, rete. Parole che ha ripetuto spesso anche Antonia Carla Testa. Lei, però, è andata oltre.
«La prima paziente che ho visitato - racconta - si è messa a piangere dalla gioia e condividere questo entusiasmo è stato toccante. Ma la sua emozione è stata anche la mia. Mi sono commossa nel vedere una struttura dalle potenzialità enormi e ho pensato a quanto valore darà a questo territorio. Il mio auspicio è di arrivare a dimostrare che si può fare sul serio un grande lavoro di squadra con la rete sarda. Ricordo le parole che Madre Teresa disse a Chiara Lubich: “Quello che io posso dare, non puoi darlo tu. E quello che puoi fare tu, non posso farlo io”. Noi portiamo in quest’isola la nostra esperienza, ma ciò che la rete può fare in Sardegna è altrettanto importante. Il Mater Olbia è un fiore che sta sbocciando. Qui si può curare il malato a un altissimo livello con grandi professionalità mediche, ma si può garantire anche una vera accoglienza. Ho visto le prime persone che hanno cominciato a lavorare in questo ospedale. Sono davvero speciali». (s.p.)
