La Nuova Sardegna

Olbia

Rimborsi del sindaco, è polemica

Rimborsi del sindaco, è polemica

Palau, la minoranza accusa: «Scorretto far pagare viaggi e cene ai cittadini»

13 dicembre 2018
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PALAU. Replica del gruppo di minoranza consiliare “Obiettivo Palau” alle dichiarazioni del primo cittadino sulle giustificazioni dei rimborsi per le missioni istituzionali. Al centro della querelle uno scontrino legato a una due giorni di incontri con gli assessorati regionali a Cagliari di tre amministratori, nel quale erano stati addebitati anche i costi per ostriche e bottiglie di vino da 30 euro. Il sindaco Franco Manna aveva spiegato che il Comune non avrebbe rimborsato l’intero costo di 220 euro, ma 132, pari a 44 euro per ciascun amministratore. E che le quote di rimborso missione sono definite dalla legge: 184 euro al giorno, compreso il pernottamento. «Il sindaco tenta maldestramente di giustificare ciò che eticamente e moralmente è indifendibile – afferma la capogruppo di minoranza Paola Pischedda –. Manna ha richiesto il rimborso dell'intera ricevuta fiscale di 220 euro, è stato il responsabile dell'ufficio ragioneria a ridurre l'importo. Certo è che in passato nessuna amministrazione comunale palaese aveva richiesto così tanti rimborsi». La capogruppo sottolinea che il Comune è dotato di auto. «Pertanto il primo cittadino non è costretto a viaggiare con un mezzo proprio – dice la Pischedda –. Ma c'è di più. Il sindaco e i consiglieri comunali da oggi sino al 14 dicembre saranno prima a Milano poi a Roma per incontrare “i proprietari/consorziati della ville di Punta Sardegna”. È evidente che la missione non si può qualificare come istituzionale, costerà 3.500 euro, a carico dei palaesi. Riteniamo che l'impegno di spesa sia ingiustificato, la riunione si sarebbe potuta svolgere a Palau, in Comune, e quindi a costo zero per l’ente. Il ruolo della minoranza è in primo luogo di controllo dell'attività della maggioranza, Manna se ne dovrà fare una ragione. Confonde il nostro dovere di etica politica con la rabbia post elettorale, non è un sentimento che ci appartiene. Ha ridotto i Consigli a una sterile lettura delle proposte di delibera, non abbiamo mai sentito la voce di un consigliere di maggioranza.» . (w.b.)

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