La Nuova Sardegna

Olbia

Disagi al poliambulatorio di Siniscola: manca anche il cardiologo

Sergio Secci
Disagi al poliambulatorio di Siniscola: manca anche il cardiologo

Il sindaco, insieme a 9 paesi del circondario, protesta: «Nel piano sanitario si nota la mancanza quasi totale di risorse per la Baronia»

15 dicembre 2018
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SINISCOLA. Futuro incerto per il distretto sanitario di Siniscola. Gli amministratori baroniesi lamentano la mancanza di risorse adeguate e le mancate risposte ai disservizi segnalati che, determinano danni ai cittadini del distretto pregiudicano il diritto alla salute. Il 23 novembre nella conferenza territoriale socio sanitaria a Nuoro per l’approvazione della programmazione attuativa locale 2019-21, il Comune di Siniscola, insieme ad altri 9 paesi del circondario, ha dato parere negativo. Ad aggravare i problemi al poliambulatorio il fatto che da qualche giorno manca anche un cardiologo al quale non sono state rinnovate le ore di specialistica (confermate invece in altri distretti). Segnalati anche disagi nell’ambulatorio di Neuropsichiatra che non riesce a seguire i nuovi casi di autismo perché non ha abbastanza ore, malgrado le segnalazioni arrivate da varie scuole del circondario.

«Questi sono solo alcuni dei problemi denunciati durante l’incontro – dice il sindaco di Siniscola Gianluigi Farris – L’amministrazione comunale non può accettare una situazione che mette a repentaglio la salute di numerosi cittadini, considerato che nel nostro distretto confluiscono pazienti provenienti da paesi limitrofi e anche da Budoni e San Teodoro. Non abbiamo avuto risposte ai problemi reali che abbiamo più volte segnalato e ribadiamo, che il nostro territorio merita di più. Lo dicono i numeri – prosegue il primo cittadino – Vogliamo capire in base a quale criterio vengono decise e spalmate le risorse visto che nel piano sanitario triennale, si nota la quasi totale assenza di esse per il Distretto Baroniese. Ci domandiamo che fine abbiano fatto i fondi che sarebbero serviti per adeguare la struttura di Sant’Efisio con la creazione della bussola all’ingresso, dei locali per la farmacia oltre all’adeguamento dell’impianto elettrico».

«Nulla si sa poi del protocollo d’intesa tra Comune e Asl firmato nel 2016 che prevedeva la realizzazione di una residenza sanitaria assistenziale con almeno 40 posti letto. Quelle risorse sono state concesse a Nuoro, Fonni, Desulo e Bitti – prosegue Farris –. Abbiamo necessità di capire perché tutto pare affidato al caso e che non ci sia una strategia condivisibile. La programmazione regionale dovrebbe avere il fine di avvicinare i servizi al territorio e ai pazienti, garantendo cure e prevenzione adeguate, rendendo l’offerta sanitaria sempre più accessibile».

«Il territorio dovrebbe rappresentare la base di partenza, la medicina di prossimità è fondamentale laddove non vi siano strutture intermedie come nel nostro territorio. Si passi ai fatti e si metta finalmente il paziente al primo posto».

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