La Nuova Sardegna

LA MADDALENA. Una situazione dettagliata di quello che fino ad ora ha fatto il comitato in difesa dell’ospedale, in presidio permanente da settimane al “Paolo Merlo”, l’ha presentata ieri sera nel salone consiliare Emanuela Cauli. La responsabile del comitato ha ripercorso tutte le tappe della battaglia portata avanti in questi mesi. Ha ricordato quando, inizialmente, si era deciso di consegnare per protesta le schede elettorali contro i tagli ai servizi. Poi, la mannaia è proseguita togliendo altri reparti che tuttora sono incompleti. Fino ad arrivare al presidio permanente e alla decisione di questi giorni di far smontare bombola e stufa ai manifestanti che si alternano giorno e notte in ospedale per portare avanti la protesta.

Emanuela Cauli ha rimarcato anche la presenza di molti politici «che, però, ancora nulla hanno potuto fare per salvare l’ospedale». Confermando, infine, la loro presenza oggi a Cagliari e domenica di fronte al Mater Olbia per manifestare il proprio dissenso contro una struttura che, ha detto Aldo Pireddu «porta via il 30% delle somme che perderanno gli altri ospedali».

Nel corso dell’incontro è stato precisato e confermato che il comitato ospedale non ha nessun indirizzo politico.

«Noi non apparteniamo a nessun partito e neppure al Movimento 5 Stelle come qualcuno ha sostenuto. Lotteremo fino in fondo per riavere il punto nascita – hanno detto – Avevano promesso che l’Oncologia poteva essere svolta in loco invece i pazienti continuano a recarsi all’ospedale di Olbia». Il comitato ha spiegato come porta avanti le rivendicazioni e come, i componenti, trascorrono la loro giornata, ribadendo la necessità della collaborazione da parte di tutti.

Il comune di Palau ha inviato l’assessore ai sevizi sociali Paola Esposito. «Bisogna tenere alta l’attenzione per non perdere altri servizi», ha detto. L’ospedale ha salvato tante vite, e non solo di maddalenini.