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Olbia

Olbia, scatta la rivolta dei pendolari: treni vecchi e sempre in ritardo

Olbia, scatta la rivolta dei pendolari: treni vecchi e sempre in ritardo

I disagi di studenti e lavoratori. La protesta di una professoressa: «Arrivati in città un’ora più tardi» Negli ultimi cinque giorni la puntualità è stata garantita solo una volta: «Situazione insostenibile» 

15 dicembre 2018
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OLBIA. Il bilancio degli ultimi cinque giorni è questo: quattro ritardi e un solo arrivo in orario. Per i pendolari che viaggiano in treno la puntualità è un lusso che non sempre ci si può permettere. Ieri l’ultima odissea. Il treno del mattino partito da Sassari è arrivato alla stazione di Olbia con oltre un’ora di ritardo. «La situazione è davvero insostenibile, non possiamo andare avanti così – afferma Mariella Taras, una professoressa del liceo classico Gramsci –. Io viaggio ogni giorno da Berchidda e troppo spesso mi capita di arrivare in ritardo a scuola. E questo succede a me ma anche a tanti altri lavoratori e agli studenti. Nell’ultima settimana soltanto una volta il treno è arrivato a destinazione in orario». La situazione è imbarazzante. «Io sono una professoressa e non posso mica arrivare a scuola in ritardo. Anche perché questa situazione mi costringe inoltre a dover recuperare le ore che ho perso a causa dei ritardi del treno – continua la docente del liceo classico –. L’ultima volta siamo arrivati in città con un’ora e 6 minuti di ritardo. Presenterò delle richieste di rimborso. Non tanto per i soldi, perché stiamo parlando di pochi euro, ma per il principio».

Non sempre i pendolari riescono a capire i motivi dei ritardi dei treni, tra l’altro molto spesso vecchi e non in perfette condizioni. «Qualcuno ipotizza che siano dovuti al fatto che i passaggi a livello lungo il tragitto non sempre entrano in funzione – dice Mariella Taras –. Ma di certo non c’è quasi nulla, circolano davvero poche informazioni». Anche pochi giorni fa i pendolari avevano protestato sulle pagine della Nuova. «Non solo dobbiamo sopportare continui ritardi di trenta o quaranta minuti, ma il treno sul quale viaggiamo è spesso vecchio e piccolo. E così, molte persone, sono costrette a rimanere in piedi durante il tragitto – avevano detto i pendolari che arrivano a Olbia per motivi studio o di lavoro –. La situazione è inaccettabile e a nulla sono servite finora le nostre continue segnalazioni. Tra l’altro, proprio per i frequenti ritardi, molti pendolari sono stati costretti a ricorrere al mezzo privato che, ovviamente, incide maggiormente sul portafogli». (d.b.)
 

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