La Nuova Sardegna

Olbia

Il 13enne picchiato, a Olbia cresce la solidarietà

Tiziana Simula
Il 13enne picchiato, a Olbia cresce la solidarietà

Indignazione sui social per l’aggressione subita dal ragazzo da parte di 5 coetanei

18 dicembre 2018
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OLBIA. Mentre la Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Sassari porta avanti le indagini, il caso del tredicenne aggredito da un gruppo di coetanei l’8 giugno scorso, fuori da una pizzeria di Olbia, ha suscitato sul web e non solo, tanta indignazione per l’episodio di violenza e altrettanta solidarietà al piccolo Marco (nome di fantasia) e alla sua famiglia. Un’occasione anche di riflessione a livello sociale su un fenomeno, quello del bullismo, difficile da contrastare che necessità di maggiore prevenzione ma anche di maggiore presenza e coesione da parte della famiglia e delle agenzie formative.

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La notizia dell’aggressione, trapelata solo in questi giorni con l’avvio delle indagini preliminari da parte della Procura che ha indagato per lesioni aggravate cinque ragazzini tra i 13 (all’epoca dei fatti) e i 12 anni, è stata ampiamente commentata sui social.

Ora la famiglia di Marco, che si è già affidata ai legali, gli avvocati Pietro Carzedda e Maria Assunta Luciano, per tutelare il proprio figlio che accusa seri problemi ad un occhio, attende la conclusione degli accertamenti da parte degli inquirenti. E non esclude un’azione civile per il risarcimento del danno subito. Marco è stato ricoverato per due settimane nel reparto di chirurgia maxillo facciale dell’ospedale di Sassari, dove i medici gli hanno ricostruito il pavimento orbitario fratturato dal cazzotto sferrato da uno dei cinque ragazzini al termine di una serata trascorsa in pizzeria per festeggiare la fine dell’anno scolastico. Per tutta la sera, secondo il racconto reso dal tredicenne agli investigatori, lui e suoi compagni di classe sarebbero stati disturbati dai cinque ragazzini che sedevano nel tavolo di fronte, i quali lanciavano pezzi di pizza e schizzavano acqua e coca cola. Fuori dal locale, l’aggressione. Una scena avvenuta nel buio della notte, alla quale hanno assistito diversi altri studenti che incitavano alla violenza, mentre uno di loro faceva il video col telefonino. Il filmato, fatto girare su WhatsApp, è stato acquisito dagli inquirenti. (t.s.)
 

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