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MONTI 

La figura di monsignor Casu raccontata dalla Confraternita

La figura di monsignor Casu raccontata dalla Confraternita

MONTI. La confraternita "Santu Ainzu" di Monti ha organizzato, col contributo dell'assessorato regionale alla Cultura, un convegno sulla figura di monsignor Giommaria Casu, storico parroco di Monti,...

19 dicembre 2018
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MONTI. La confraternita "Santu Ainzu" di Monti ha organizzato, col contributo dell'assessorato regionale alla Cultura, un convegno sulla figura di monsignor Giommaria Casu, storico parroco di Monti, dal 1931 al 1991 (60 anni ). Iniziativa assunta in concerto col parroco don Pierluigi Sini e la preziosa testimonianza di don Nino Carta, già vice parroco a Monti nel 1963/64: unico sacerdote vivente che collaborò col Casu. Il priore, Giuseppe Mattioli, ha tracciato una breve biografia di monsignor Casu, ricordando le tappe fondamentali della vita del parroco, le tante opere, non solo materiali lasciate, che hanno apportato benefici alla comunità montina.

Don Nino Carta ha sfogliato invece l'albo dei ricordi, nitidi, dell'allora giovanissimo sacerdote «entusiasta forse anche troppo..., molto avanti per i tempi, rispetto a don Mario Massaiu, vice parroco sostituito», focalizzando la figura di babbai Casu ("saggiamente, con la sua esperienza, aveva i piedi per terra molto più di me",) in 4 aspetti interessanti: «L'accoglierlo in casa come un figlio ("preoccupazione che diventava protezione e accompagnamento di crescita"); l'introdurmi nella sua famiglia a Berchidda, come uno di loro, con stile molto sardo; l'aspetto liturgico, aiutato anche dallo stile della chiesa, ideata e costruita secondo la visione liturgica, col contributo di don Camboni, per qualche tempo vice parroco a Monti». Infine, l'esperienza del lavoro di don Nino Carta con i giovani di Monti: «La dialettica tra il giovane e l'anziano prete, ogni tanto ci faceva discutere anche animatamente, ma terminava quasi sempre con le parole: coraggio, finché i giovani ti seguono, hai ragione tu e a poco a poco incontreranno Dio e la Chiesa».

Don Pierluigi Sini, conosciuto in paese con don Pigi, facendo un tuffo nel suo passato, ha detto di aver incontrato don Giommaria Casu a 12 anni, quando faceva il chierichetto, vestito con un abito lungo tutto di un pezzo e di colore nero. In quella circostanza seppe che era fratello del famosissimo Giangiorgio Casu, già assessore regionale all'agricoltura. Divenuto parroco a Monti, «tra le carte di don Casu che ho raccolto e pubblicato in un libro, ho chiesto di dare uno sguardo a don Tonino Cabizzosu, storico della chiesa sarda e al professor Giuseppe Meloni. Cabizzosu ha rimarcato 5 punti essenziali: la catechesi, la sensibilità liturgica, l'amore al santuario di San Paolo, l'educazione al senso comunitario e la sensibilità alla situazione degli anziani; mentre Meloni ha sottolineato le preziose notizie del periodo bellico». Don Pigi ha quindi concluso: «Don Casu è stato un grande sacerdote, ha creduto nel suo ministero, ha formato, istruito e si è sforzato di adattarsi ai tempi».

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